Tempo di lettura: 2min

Natixis IM, l'economia globale rallenta. Cresce l'incertezza

10/29/2019 | Lorenza Roma

La crescita si è fermata in diversi paesi. Recessione più probabile in Europa


I dati recenti hanno suscitato nuove preoccupazioni sulla crescita globale, che sta chiaramente rallentando. La decrescita è un fenomeno globale, ma non tutti i paesi rallentano allo stesso modo. Questa è l'analisi di David F. Lafferty, Cfa, chief market strategist di Natixis Investment Managers, sullo scenario dell'economia globale.

 

“Nonostante la situazione di incertezza generale, siamo più preoccupati di una possibile recessione in Europa che nelle altre regioni. Nei prossimi mesi, i futuri sviluppi dei mercati dipenderanno da vari fattori. Il fenomeno dell’inversione della curva dei tassi è stato molto più evidente negli Stati Uniti e in Canada, questo potrebbe far intendere che una recessione si avvicini. Ma è difficile che questo accada. Credo che l’economia globale stia rallentando a ritmi diversi in tutte le parti del mondo. Non credo che tuttavia si andrà verso una recessione, ma piuttosto un rallentamento lento fino allo zero”, commenta Lafferty. "Una politica monetaria accomodante prorogata per diversi anni è sinonimo di poca fiducia nel mercato. Sono preoccupato che tassi sempre più bassi a lungo termine non produrranno l’effetto desiderato”, spiega il manager.

 

"I volumi del commercio sono scesi dopo l'inizio della guerra commerciale. Un possibile accordo tra Trump e Xi, non sono sicuro che riguardi tutti gli aspetti legati al conflitto commerciale. Potrebbe non riguardare l’aspetto della proprietà intellettuale, il trasferimento tecnologico, l’apertura del sistema finanziario cinese: non so se questi saranno coinvolti da un eventuale accordo”, aggiunge il manager.

 

“E' possibile che dopo il rallentamento si vada verso una recessione, ma credo che sia improbabile perché non pensiamo si verificherà un collasso dei consumi, che restano solidi nella maggior parte dei paesi sviluppati. Se invece inizieranno a fare marcia indietro le probabilità di recessione saranno più concrete. Anche le banche centrali, riusciranno a tenere a freno i mercati dal crollo, senza stimolare la crescita. Per quello servono risposte strutturali, fiscali. Mentre le crescenti incertezze, il rallentamento della crescita e “la fine del beta” supporteranno la dispersion. E questa è una buona notizia per la gestione attiva", conclude F. Lafferty.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?