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L'economia rallenta ma si può ancora scendere in campo

10/25/2019 | Lorenza Roma

V. Amato (Neuberger Berman): "nonostante i rischi al ribasso, ci si può gettare nuovamente nella mischia"


"Martedì scorso, Bank of America Merrill Lynch ha pubblicato l’esito dei suoi sondaggi periodici tra gli asset manager globali da cui è emerso che le view adottate dal nostro Asset Allocation Committee sono ampiamente condivise", ha spiegato Joseph V.Amato, President e Chief Investment Officer-Equities di Neuberger Berman. Per la prima volta nella storia del ciclo economico in corso, l’AAC ha adottato una view sovrappesata per la liquidità. Anche i gestori intervistati hanno aumentato le rispettive posizioni liquide. L’AAC aveva rivisto al ribasso la sua view sull’azionario globale, esprimendo una preferenza nei confronti degli Stati Uniti, considerato un porto relativamente sicuro. E anche i gestori intervistati hanno risposto indicando un forte sovrappeso nell’azionario statunitense. Altri indicatori di posizionamento long-only e negli hedge fund evidenziano una diffusa cautela. Come evidenziato dalla recente ressa nei fondi dei mercati monetari, gli investitori sembrano sostare a bordo campo, cercando di capire che cosa riservi il futuro.

 

"L’economia globale sembra volersi assestare dopo un periodo di forte accelerazione, ritornando a una crescita più in linea con il trend post-crisi. La settimana scorsa, è iniziata la pubblicazione degli utili del terzo trimestre. Faranno chiarezza sul futuro che ci aspetta? Improbabile. Ci attendiamo dati contrastanti, - puntualizza l'esperto - gli utili a/a complessivamente invariati e risultati deludenti tra le società tecnologiche che oscureranno il miglioramento nei settori delle utility e dell’assistenza sanitaria".

 

Nonostante il clima di poca fiducia, la maggior parte dei dati oggettivi tracciano un quadro più resiliente. Negli Stati Uniti, la spesa al consumo, la crescita del credito e la domanda di abitazioni stanno tenendo. Gli indici PMI statunitensi vanno stabilizzandosi, a quanto pare. Persino in Germania e nel resto dell’Eurozona la recente produzione industriale e le vendite al dettaglio mandano segnali di miglioramento.

 

Sembra che i consumatori e le imprese temano più i possibili sviluppi futuri anziché gli effettivi sviluppi presenti. È opportuno ricordare che il livello fiducia verso la salute dell’economia, cioè la componente principale di quelli che vengono indicati come dati “soggettivi”, può costituire un indicatore volatile. "I sondaggi condotti tra gli investitori - spiega V. Amato - evidenziano tra questi ultimi una forte preferenza per i titoli growth tecnologici e di altre large cap, per l’immobiliare quotato per le obbligazioni investment grade e persino per i Treasury, ma riteniamo molti di questi asset relativamente costosi ed esposti a un cambiamento del clima di fiducia. Il nostro Asset Allocation Committee ha rivisto al rialzo la propria view sulle azioni statunitensi rispetto al resto del mondo, ma così facendo ha espresso una preferenza per le società small cap e i settori economicamente più sensibili".

 

I rischi di ribasso sono reali e vanno tenuti in conto, in particolare tenendo conto che negli Stati Uniti sta per iniziare l'anno delle elezioni. "Tuttavia se dovessimo osservare una stabilizzazione del settore manifatturiero e un miglioramento sul fronte commerciale, una parte della liquidità ferma a bordo campo potrebbe essere utilizzata per gettarsi nuovamente nella mischia, ha concluso V. Amato.

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