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Investimenti sostenibili, le ragioni dietro il boom

6/26/2019

Victoria Leggett (UBP): “Gli Impact Investing crescono a un ritmo più rapido rispetto a quasi tutte le altre asset class”


“Nel 2018, gli investimenti definiti sostenibili ammontavano a 31mila miliardi di dollari di AUM e continuano a crescere a un ritmo più rapido rispetto a quasi tutte le altre asset class”. Victoria Leggett, head of impact investing & portfolio manager, Union Bancaire Privée (UBP), spiega che “tuttavia, investimento sostenibile è un termine ampio che copre molti approcci, a volte molto diversi. Sebbene la maggior parte degli asset rientri ancora sotto la bandiera dell’esclusione o dell'integrazione dei criteri ESG, vi sono rami emergenti degli investimenti sostenibili che piacciono particolarmente agli investitori. L'investimento ad impatto è una sottocategoria che si sta affermando negli ultimi anni. Attualmente si attesta a meno del 5% dell’AUM totale degli investimenti sostenibili, ma sta crescendo a un ritmo impressionante con un tasso annuo di crescita composto del 67%”.

Ci sono alcune caratteristiche che accomunano tutti i tipi d’investimento a impatto. “L'attenzione è focalizzata sui risultati e, appunto, sull'impatto associato all’investimento. Va quindi oltre alle attività di una società perché valuta il bene o il male causati dai suoi prodotti o servizi. Si analizza, inoltre, l’intenzionalità dell'investitore di creare un cambiamento sociale o ambientale positivo attraverso l'investimento. Tra l’altro sempre di più spesso, vengono usati come riferimento per valutare l’impatto dell’investimento, i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) definiti dalle Nazioni Unite”.

Questi “riguardano e toccano gran parte dei problemi più urgenti che ci troviamo ad affrontare a livello sociale e ambientale e sono quanto di più vicino esista per un investimento ad impatto in un contesto standardizzato. L'investimento annuo necessario per affrontare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite è stato stimato a 5-7mila miliardi di dollari. I Paesi in via di sviluppo rappresentano almeno il 64% del fabbisogno totale d’investimenti (3,3-4,5mila miliardi) e l'Africa ne rappresenta la metà. Il fabbisogno totale rappresenta il 7-10% del PIL mondiale e il 25-40% degli investimenti globali annui. Ad oggi le risorse pubbliche investite ammontano a 1,6mila miliardi di dollari e i flussi privati a 1,9mila miliardi”. 

“Tutti gli investitori ‘impact’ – conclude Leggett - hanno un proprio approccio. Tuttavia, ciò che è importante per il successo di questo tipo d’investimenti è che sia chiaro cosa si intende per ‘impatto’. La misurazione è fondamentale. In assenza di un reporting standardizzato, è fondamentale che i gestori forniscano e gli investitori lo richiedano, una misurazione chiara di ogni investimento effettuato”.

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