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7/25/2011 | Marco Gementi
L’incertezza per le imprese continua a crescere a livello mondiale, costringendole a diventare più rapide e agili. Nei prossimi tre anni, le più importanti opportunità arriveranno proprio dal miglioramento dell’agilità operativa e dall’ottimizzazione dei costi. In sintesi, è questo il messaggio che emerge dal nuovo report di Ernst & Young “Turn risks and opportunities into results”.
A livello mondiale le prime quattro opportunità per le imprese riguardano l’investimento in aree quali processi, strumenti, formazione, IT, innovazione ed esecuzione della strategia. Il miglioramento in quest’ultimo ambito, attraverso le varie funzioni aziendali, occupa la prima posizione assoluta.
Per le imprese italiane intervistate le prime quattro opportunità non cambiano: processi, innovazione, execution e IT.
L’approccio che emerge a livello mondiale rappresenta una grande differenza nel modo in cui le imprese hanno risposto alla crisi rispetto a quanto avveniva in passato. Tradizionalmente, cercavano opportunità sul mercato senza attendere troppo. Oggi, invece, “pensano prima di agire”, assicurandosi di possedere competenze e capacità di innovazione tali da fare davvero la differenza nel contesto in cui operano. La ricerca mostra un alto grado di omogeneità sia tra paesi che tra settori e un focus comune su agilità e competitività. Tale omogeneità è presente sia nelle economie mature che in quelle emergenti.
Sorprendentemente, la crescita della domanda nelle economie emergenti appare solo in quinta posizione nella classifica delle opportunità. Indipendentemente dagli ostacoli attuali, comunque, si prevede che questa opportunità salga in classifica entro il 2013. I risultati italiani sono ancora più netti in questo caso e la crescita della domanda nei mercati emergenti è citata solo in decima posizione.
Secondo la ricerca, non importa a quale economia ci si riferisca ma normative e compliance continuano a rappresentare la sfida più grande per le imprese multinazionali.
I rischi legati alla “guerra” per i talenti continuano a crescere. La gestione dei talenti è il terzo rischio in classifica e, importante, in quasi tutti i settori figura nei primi quattro, con previsioni di ulteriore crescita di importanza da qui al 2013. Molte delle zone geografiche dove questo rischio è particolarmente sentito appartengono alle economie emergenti, eccezion fatta per l’Italia che lo colloca in seconda posizione. Per il nostro Paese al primo posto nei rischi c'è il taglio dei costi e al terzo quello legato a normative e compliance.
A livello mondiale i rispondenti sono equamente divisi nel definire problemi interni quali la debolezza nei processi di gestione delle risorse umane, e pressioni esterne quali la crescente corsa ad accaparrarsi i talenti migliori, come cause della “salita” in classifica di questo rischio.
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