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7/20/2011 | federico leardini
Fosse calcio invece che borsa sarebbe uno di quegli uno-due a pochi minuti dall'intervallo che ti manda negli spogliatoi col cuore in pace.
Il problema è che il secondo tempo rischia di valere l'intero campionato e gli avversari non ci stanno a perdere...
Finendola qui con le metafore pallonare, negli ultimi due giorni Piazza Affari ha risollevato la testa e ha fatto vedere che non siamo la Grecia, che l'Italia è solida e ci si può ancora credere.
La Grecia...
Sempre attorno alle sorti di Atene ruota il destino del nostro paese...
Domani a Bruxelles c'è uno dei più importanti veritici dei Capi di Stato e di Governo della storia dell'Euro: in ballo non c'è tanto il secondo piano per salvare il Partenone, quanto la credibilità stessa di quel costrutto affascinante ma obiettivamente zoppo che è l'Eurozona.
Una politica unica non esiste ne dal punto di vista decisionale, nè fiscale... la Bce fa quel che può sul fronte monetario, ma spesso arranca e si deve difendere da Banche Centrali come la Fed che (secondo la maggior parte degli esperti) fa ormai palese dumping pro Usa.
E allora si aspetta che ci pensino i Vertici, che trovino una soluzione in grado di risolvere le tensioni di Atene, ma soprattutto di dare credibilità all'Europa.
Se ce la faranno sarà un successo, che qualsiasi sia la risposta dei mercati, farà da pietra miliare per il futuro, se no.... temiamo la risposta sarà evidente da subito e i toni trionfalistici degli ultimi due giorni saranno solo un pallido ricordo.
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