E se è verissimo che una rondine non fa primavera, è altrettanto vero che due indizi fanno quasi una prova.

Se ci aggiungiamo il fatto che Moody's ha fatto marcia indietro e ha promosso a pieni voti la manovra (manovra che per inciso è al rush finale) e che Draghi, forse facendosi un pò prendere la mano, da presidente bce in pectore ha promosso le banche con due giorni d'anticipo sulla Eba, possiamo forse pensare che anche per stavolta l'abbiamo sfangata.

Anche per stavolta, nella certezza che ce ne saranno altre, perchè per quanto faccia la Consob, la speculazione è parte dei mercati e non si può eliminare e i paesi a rischio sono carne sanguinante in un mare di squali.

Tornando alla cronaca, a Piazza affari ancora una volta bene le banche, Unicredit e Intesa in testa.

Giù di tono Fiat: non essere leader in Cina, nel giorno in cui Pechino spiega al mondo che per lei contrazione della crescita vuol dire +9,5% del Pil in primavera, si paga.

Guardando a domani, sarà la giornata della verità per i nostri titoli di Stato: ieri la Bce (ormai se n'è parlato talmente tanto che la notizia ha una sorta di ufficialità per acclamazione) (e quantomeno è più piacevole che pensare di essere nelle casse di Pechino...) ci ha messo lo zampino, tra poche ore si vedrà qual'è il reale barometro della tensione sui nostri orizzonti a 5 e 15 anni.

Nel frattempo Tremonti chiude ai mercati regolati sui derivati: se un prodotto è nocivo, metterci un bugiardino non li rende meno velenosi.

Siete d'accordo col Ministro?

Per il momento i mercati si, almeno finchè si fa garante della manovra e dei conti italiani.

Per lui, il giorno del giudizio potrebbe essere venerdì, con il passaggio in parlamento della sua creatura austera, ma se tutto va come sembra ci si potrà arrivare con un pò di peso speculativo in meno sulle spalle.