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Grecia, crisi 2.0: l'Europa può beneficiarne?

7/13/2011 | Marco Gementi

Una sorta di crisi 2.0 potrebbe essere la chiave di volta per creare la piattaforma economica e politica che risolverà i problemi dell'Europa...


La situazione attuale vede una pesante spada di Damocle sulla Grecia e su buona parte dei paesi periferici.

I "vecchi" paesi europei  pensano ancora di avere una grande influenza non considernando che mancano di crescita occupazionale, economica e produttiva mentre allo stesso tempo i "nuovi" paesi non riescono ad invertire la negativa tendenza generale.
Si pensi che l'Europa è ad un passo da perdere una generazione di giovani spagnoli, irlandesi, portoghesi e italiani, con una disoccupazione tra il 20 e il 45 per cento.


Cosa fare?

La soluzione risiede nei politici europei e nella BCE, i quali devono elaborare al più presto delle strategie efficaci.

In primo luogo, smettere di fingere che si possa danzare attorno alla parola "default" ed affrontare la di petto la crisi.

Torna utile rifarci alla Russia e vedere che di strada ne ha fatta dalla crisi finanziaria del 1998; ora è uno dei paesi BRIC in cui si prospetta una leadership di crescita mondiale fino al 2050.

La Finlandia è un altro esempio; conta alle spalle enormi fallimenti bancari, 20 per cento di disoccupazione nel 1994 e -6 per cento di crescita nel 1991. Ma ora si cartatterizza per la sua propensione al cambiamento, alle innovazioni e agli investimenti.

 

Quindi la Grecia?

Più tempo si passa ad evitare di affrontare la verità, invece di risolvere il problema, più profondo sarà  il buco che andrà coperto per impostare le fondamenta di un nuovo inizio.

In questo frangente viene comodo il motto sportivo "No pain, no gain", in cui senza sacrifici non si possono ottenre guadagni. 

Molte generazione di politici dimenticano che i loro nonni sono passati attraverso due guerre, la depressione e diversi crash del mercato azionario solo per creare l'era di crescita più robusta della storia moderna.

 

In conclusione una sorta di crisi 2.0 potrebbe essere la chiave di volta per creare la piattaforma economica e politica che risolverà i problemi dell'Europa: l'unione fiscale.

Come sottolinea Steen Jakobsen, Chief Economist di Saxo Bank, l'UE è stata creata come istituzione politica, non economica così un ministero delle finanze europeo potrebbe fornire quelle fondamenta finanziarie che mancano attualmente.

 

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