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7/31/2018 | Greta Bisello
La maggioranza degli investitori istituzionali pari al 60% intende dare parzialmente o totalmente in outsourcing la gestione dei propri dati da qui ai prossimi 3 anni. E' quanto emerge da una nuova ricerca messa a punto da State Street Corporation.
Attualmente il 52% del campione mantiene in house tutte le funzioni di gestione dei dati. Tuttavia, entro il 2021, questa percentuale dovrebbe scendere al 36%, con un 15% intenzionato a esternalizzare completamente questo ruolo a partner esterni.
“L’incremento della complessità dei dati ha cambiato radicalmente il modo in cui fondi pensione e gestori competono e operano", ha detto Subbiah Subramanian, responsabile globale dell'offerta data-as-a-service di State Street Global Exchange, DataGX(SM). "L’attuale panorama degli investimenti richiede un’enorme quantità di dati. Inoltre, dato che le linee di separazione tra front, middle e back office continuano ad assottigliarsi sempre di più, una gestione più intelligente dei dati diventa assolutamente prioritaria per ottenere performance efficaci e riconoscere le opportunità di crescita".
La ricerca prosegue indicando che più della metà del campione (57%) evidenzia come all'origine del cambiamento ci siano le richieste da parte delle autorità regolamentari.
U'implementazione in materia di gestione di dati inoltre ha favorito, secondo il 46% degli investitori intervistati, l’allineamento tra i loro team di investimento e i team di gestione del rischio; infine il 22% crede che le proprie capacità di analisi dei dati siano diventate il vantaggio competitivo più importante.
"In un contesto caratterizzato da requisiti regolamentari sempre più stringenti e da bassi rendimenti che incentivano la ricerca di fonti di alpha alternative, e spesso più complesse, è evidente che gli investitori istituzionali continueranno a privilegiare la gestione e l'analisi dei dati per prendere decisioni più accurate in materia di investimenti, soddisfare le richieste regolamentari e ottenere vantaggi competitivi ", ha dichiarato David Pagliaro (nella foto), responsabile di State Street Global Exchange per l’area EMEA. "Sembra che il prossimo passo - e anche quello più efficace - di questa evoluzione tecnologica porterà alla nascita di rapporti di collaborazione tra operatori specializzati nell’analisi dei dati e investitori istituzionali, fattore che consentirà a questi ultimi di focalizzarsi sulle proprie competenze chiave".
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