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5/23/2018 | Greta Bisello
Ancora incertezza italiana nonostante la consegna di un programma di Governo da parte della coalizione di governo giallo-verde e dell'individuazione di un nome per il nuovo Premier.
Annalisa Usardi, CFA senior economist fa emergere così i suoi dubbi soprattutto alla luce del Patto di Stabilità: "Diversi punti presenti nel contratto sembrano potenzialmente in contrasto con il Patto di Stabilità riguardo a temi quali il disavanzo e il debito e, pertanto, sarebbero difficili da attuare all’interno di questo quadro di riferimento e in considerazione del l principio costituzionale di un bilancio in pareggio (articolo 81 della Costituzione, introdotto a maggio 2012)".
E prosegue: "Al momento il programma non rispetta le caratteristiche richieste per essere considerato un budget adeguato ed è probabile che venga modificato in caso di formazione del governo. Di fatto, qualsiasi proposta di legge sul budget sarebbe sottoposta all'esame della Ragioneria dello Stato".
Ci si chiede inoltre se la nuova politica potrebbe impattare in qualche modo sugli equilibri in fatto di politica estera. Ancora Usardi: "La quantità di argomenti che potrebbero mettere l'Italia in contrasto con i suoi partner è ancora lungi dall'essere trascurabile: modifiche alle politiche sull’immigrazione; proposte di modifica delle sanzioni alla Russia (e indirettamente in contrasto con gli Stati Uniti); promozione del "Made in Italy" per il settore agricolo attraverso la riforma della Politica Agricola Comune (PAC); l'impegno a perseguire una politica estera che pone al centro l'interesse nazionale".
E nei confronti dell'Europa: "Il programma renderebbe inevitabile la possibilità di un confronto con l'UE, anche se ciò potrebbe essere ulteriormente attenuato nella pratica durante i lavori parlamentari. Come prima tappa, ci aspettiamo che i partner dell'UE seguano attentamente gli sviluppi: la chiave di percezione della posizione italiana potrebbe essere la nomina del ministro degli Esteri, che dovrebbe essere una persona in grado di aggiornarsi rapidamente sui dossier internazionali aperti per rassicurare i partner europei".
Isabelle Vic-Philippe, head of Euro govies and inflation di Amundi si esprime sul rating italiano: "Non vediamo un rischio reale di un downgrade su un orizzonte a breve termine grazie ai risultati economici italiani. Nel lungo termine, la capacità dell'Italia di rimanere in linea con il miglioramento delle metriche del debito sarà fondamentale e legata alla calibrazione e all'attuazione delle principali misure previste della coalizione".
Gli attuali livelli di spread offrono opportunità di acquisto per un investitore con orizzonte di lungo termine? Prosegue Vic-Philippe: "Lo spread italiano si è ampliato di 60 punti base dalla fine di aprile. Ora si attesta a 180 pb ma, per gli investitori con orizzonte di lungo termine, non sembra sufficiente viste le incertezze sull'attuazione delle misure annunciate dalla coalizione e sul loro finanziamento. Gli investitori devono ottenere informazioni più accurate su tali aspetti prima di implementare posizioni strategiche".
Altri Paesi periferici potrebbero risentire negativamente dell'"influsso Italia", su questo ancora l'esperto di Amundi: "L'effetto di contagio sugli altri mercati periferici dovrebbe essere contenuto se il centro del dibattito rimane focalizzato sul grado di espansione fiscale italiana. Se la discussione dovesse estendersi ad altri aspetti e mettere a rischio l’Unione Europea è possibile che il contagio possa essere molto più ampio e dannoso per altri paesi periferici (effetti negativi del “flight to quality”)".
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