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Eurozona solo di nome e non di fatto

7/8/2011 | Marco Gementi

Secondo Richard Woolnough, di M&G Optimal Income Fund, lo scopo principale della Banca Centrale Europea è quello di operare una politica monetaria ortodossa riguardo...


Secondo Richard Woolnough, di M&G Optimal Income Fund, lo scopo principale della Banca Centrale Europea è quello di  operare una politica monetaria ortodossa riguardo alla circolazione di moneta e i tassi di interesse per mantenere la stabilità dei prezzi.

 

Ieri Trichet ha reiterato questo approccio ribadendo il suo desiderio di “raggiungere la stabilità dei prezzi per i 331 milioni di cittadini dell’Eurozona”. Per fare questo, la BCE crede che una combinazione di controllo della moneta circolante e dei tassi di interesse sia di importanza primaria.

Sfortunamente, come detto in precedenza, la disponibilità di moneta e i tassi di interesse non sono più gli stessi in ogni stato sovrano. La moneta sta allontanando gli stati più deboli dagli stati più forti, mentre i tassi di interesse per il settore privato e pubblico hanno creato divisioni tra le nazioni. Questo fenomeno mostra un’enorme discrepanza dei tassi di interesse di breve termine che i diversi governi si trovano a dover affrontare.

 

La BCE ritiene che la massa monetaria e i tassi di interesse siano importanti. Se gli stati sperimentano deflussi di moneta e tassi di interesse alti, in quanto i propri cittadini li “abbandonano” da un punto di vista finanziario, come accade in alcuni stati perifierici più piccoli, allora è verosimile che seguirà automaticamente una dura fase di deflazione e recessione. Tuttavia, i Paesi centrali più grandi dovrebbero sperimentare il problema opposto in modo più blando. La BCE e i governi stanno tentando di limitare questo effetto attraverso strumenti monetari e fiscali, ma rimane il fatto che stanno solo riducendo l’entità del problema, e non si trovano nemmeno lontanamente vicini ad eliminarlo.

Ciò implica che l’Eurozona sia un’Eurozona solo di nome, con una sola valuta, ma sistemi monetari e prospettive economiche enormemente divergenti. In modo allarmante gli effetti di questo restringimento sui Paesi perifierici dell’Eurozona non sono ancora stati sentiti in quanto in genere occorrono diciotto mesi per assistere agli effetti della politica monetaria. Se pensiamo che i Paesi periferici sono già deboli oggi, beh, non abbiamo visto ancora niente degli effetti di questa politica monetaria ortodossa. 

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