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3/21/2018
L'OCSE pubblica le nuove stime di crescita mondiale ormai vicina al 4%. I dati per il 2017 sono stati rivisti dal 3,7% al 3,9% con un trend positivo che dovrebbe proseguire con lo stesso ritmo per il 2019.
La crescita oltre Atlantico sarebbe superiore, per la prima volta da due anni, a quella dell’Eurozona: il 2,9% contro il 2,3%. Questo scenario potrebbe essere minato dall'innescarsi da una vera e propria guerra commerciale.
Secondo l'analisi di Olivier De Berranger, chief investment officer di La Financière de l’Echiquier, se la crescita si annuncia tonica, l’inflazione ancora non si manifesta. Venerdì scorso, l’Eurozona ha pubblicato un aumento dei prezzi su base annua dell’1,1%. L’OCSE, del resto, afferma che l’inflazione dovrebbe tornare a crescere solo lentamente a livello mondiale. Il messaggio sui dati dell’occupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana (piena occupazione con un costo del lavoro in ragionevole aumento), confermano la centralità dello scenario di una graduale risalita dell’inflazione, e quindi dei tassi a lungo termine.
Della stessa opinione dovrebbero essere i CFO delle aziende in Europa che continuano ad approfittare di un contesto di tassi estremamente positivo per rifinanziarsi. La settimana precedente è stata la più dinamica da due anni in termini di emissioni di obbligazioni sul mercato primario, con oltre 41 miliardi di euro. Lo scenario macro continua dunque a sorridere, sarà importante capire come reagiranno gli altri Paesi alla stretta commerciale da parte di Trump.
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