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3/16/2018 | Greta Bisello
Tempo di elezioni anche in Russia, il 18 marzo i cittadini saranno chiamati a scegliere anche se la vittoria di Vladimir Putin al primo turno è data da molti come scontata. Secondo l'analisi di Markus Schneider, economista Eastern Europe e Middle East di AllianceBernstein, l’opposizione è soffocata e divisa, tanto che gli ultimi sondaggi danno una riconferma della presidenza attuale al 65% e oltre. D’altronde, gli sfidanti guardano il leader da lontano: i due più forti, Vladimir Zhirinovsky e Pavel Grudinin, raccolgono poco più del 5-7% dei consensi ciascuno.
Inoltre, lo spostamento, voluto, del discorso annuale del presidente Putin da dicembre a marzo, con l’aggiunta di particolari riferimenti alla politica fiscale e a specifici promemoria sulla valenza militare del Paese, potrebbe aver dato un’ulteriore spinta dell’ultimo secondo alla popolarità del numero uno di Mosca.
A prescindere dalla vittoria, l’attenzione di Putin ricadrà comunque sui dati relativi all’affluenza, specialmente considerato l’inasprimento delle critiche verso il trattamento riservato alle opposizioni e l’aumento della disaffezione dei votanti (nelle elezioni del 2012 era stato del 65%).
Schneider afferma che da un punto di vista finanziario, l’appuntamento russo, così come le questioni politiche domestiche, non dovrebbe avere alcun impatto nel breve termine. Nel 2018, infatti, a mantenere acceso l’interesse degli investitori continueranno ad essere gli sviluppi geopolitici e le possibili oscillazioni del prezzo del petrolio.
Un impatto maggiore avranno le elezioni intermedie americane, le prospettive di una possibile maggioranza democratica al senato e le probabilità di un rafforzamento delle sanzioni internazionali contro la Russia. Ad ogni modo, tutto ciò non intaccherebbe la popolarità del presidente Putin.
Il limite dei due mandati impone però di guardare al futuro su un possibile delfino dell'attuale presidente. Anche in questo caso però l’opposizione non dovrebbe giocare un ruolo importante a questo punto. Tra i nomi i fedelissimi di Putin come Igor Sechin. Il numero uno di Rosneft ha tutte le carte per essere il nuovo candidato alle presidenziali del 2024.
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