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3/14/2018 | Greta Bisello
Le small&mid cap hanno sovraperformato le large cap dai minimi del mercato registrati durante la crisi finanziaria del 2009. Nell'analisi di Christian Solé, senior financial analyst di Candriam Investors Group le small cap continueranno a sovraperformare, ma è essenziale concentrarsi su società di alta qualità, in grado di dimostrarsi più resilienti alla rimozione di liquidità a basso costo da parte delle banche centrali.
Da studi recenti (“Size Matters, If You Control Your Junk”), tuttavia, emerge che se la scelta ricade sui titoli small cap di alta qualità, ovvero su società redditizie che evidenziano una sicurezza e crescita degli utili e che presentano un pay-out elevato, esse sovraperformano di gran lunga le relative controparti di dimensioni maggiori. Secondo l'esperto è importante, infatti, puntare su società che operano in mercati di nicchia in crescita, che abbiano un management dinamico e capacità in termini di innovazione. In molti casi, queste società a più piccola dimensione sono gestite dai loro stessi fondatori. Inoltre, la struttura di gestione delle piccole società è di norma più snella rispetto a quella dei loro competitor di dimensioni maggiori, il che consente loro di assumere decisioni in modo più rapido e più reattivo.
I titoli small cap, inoltre, presentano generalmente una quota più elevata di ricavi generati a livello interno, cosa che consente loro di beneficiare appieno della solidità di un'economia locale. Ciò è particolarmente vero in Europa, dove l'economia è in progressiva ripresa e di riflesso questo fatto dovrebbe essere positivo per le small cap. Peraltro, le small cap versano di norma un'aliquota fiscale più alta rispetto alle large cap che generano utili internazionali maggiori. Pertanto, eventuali tagli dell'aliquota sulle imposte delle società, favorirebbero maggiormente le imprese più piccole.
Inoltre, essendo le small cap maggiormente orientate verso il mercato interno, risultano meno esposte a eventuali misure protezionistiche che riteniamo possano essere una potenziale fonte di rischio. Le small e mid cap sono anche meno esposte ai mercati emergenti e alle commodity, due asset class che hanno mostrato maggiore fragilità a fronte del rialzo dei tassi da parte della Fed.
L’investimento nelle small cap non è privo di rischi, perché solitamente manca una copertura di ricerca di qualità. Questa sorta di vuoto informativo potrebbe scoraggiare molti investitori e creare una volatilità significativa dei prezzi quando i mercati assumono un andamento negativo. Tuttavia, per gli investitori pronti a studiare, queste società rappresentano un'opportunità imperdibile.
In conclusione, per Christian Sols sarà un anno rialzista per le small cap, ma l'imminente tapering europeo e il termine di una liquidità a basso costo potrebbero innescare una notevole volatilità con potenziali rischi macroeconomici, soprattutto per le società di piccole dimensioni, in quanto la scarsa liquidità potrebbe intensificare le oscillazioni dei prezzi azionari. Inoltre, ciò potrebbe segnare la fine dei credit spread a basso costo. Ecco perché l'importanza di rimanere focalizzati sugli investimenti in piccole società di alta qualità con bilanci solidi.
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