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Aberdeen SI: le pressioni elettorali sui BTP

2/27/2018 | Greta Bisello

Quali conseguenze porterà un governo di larghe intese in Italia e quanto concrete le possibilità di un'eventuae uscita del Paese dall'area euro


Continuano a soffiare venti antieuropeisti anche se rispetto allo scorso anno durante le elezioni tedesche e francesi il rischio sempre rientrato. L'appuntamento più importante e immediato in area euro è quello delle elezioni italiane il prossimo 4 marzo. I sondaggi, come ad ogni occasione elettorale, parlano variabilmente di vantaggio da parte del Movimento 5 Stelle o dei partiti di destra con il ritorno di Silvio Berlusconi. Quello che è più probabile, ad oggi, è la possibilità che si formi un governo dalle tanto temute larghe intese.

 

Secondo Jeremy Lawson, capo economista di Aberdeen Standard Investments, per il Paese le criticità strutturali sono quelle che ostacolano la crescita e il miglioramento congiunturale dell'economia negli ultimi due anni. Va da sè come l'assenza di un Governo coeso forte e autorevole lascerebbe il sistema paese in balia di uno stallo che in questo momento non può permettersi.

 

Nonostante ciò l'esperto ritiene che nel breve termine i rischi di un'uscita dell'Italia dall'euro siano davvero minimi. Nessuno dei due partiti che più probabilmente potranno risultare a capo di un nuovo governo è favorevole all'uscita dalla zona euro. E anche se fosse eletto un governo euroscettico, un referendum sulla zona euro o sull’adesione all’UE dovrebbe affrontare barriere costituzionali piuttosto complesse. Inoltre, nel breve termine i costi economici e finanziari risulterebbero ben superiori a quelli registrati durante la crisi finanziaria. I rischi di Italexit sono però più elevati nel lungo periodo, soprattutto se il paese non riuscirà a uscire dalla bassa crescita e dalla trappola di un’elevata disoccupazione.

 

I risultati delle elezioni italiane potrebbero innescare una maggiore volatilità sul mercato dei BTP che nel corso del 2017 ha ben performato. Detto questo, si tratta di un rischio di cui il mercato è ben consapevole, senza contare l’improbabilità di un governo euroscettico. I BTP, inoltre, dovrebbero ricevere ulteriore sostegno da parte della Banca centrale europea. Sebbene la BCE stia ridimensionando il proprio programma di acquisti a causa della debolezza dell’inflazione sottostante, è probabile che continui ad acquistare BTP per un certo periodo di tempo.

Per di più l'Italia attualmente registra un surplus delle partite correnti e, di conseguenza, esporta capitali nel resto del mondo. È probabile quindi che i prezzi dei BTP restino sostenuti nel breve termine. Di conseguenza restiamo sovrappesati sui BTP rispetto ai bund tedeschi.

 

Continuiamo tuttavia a monitorare con molta attenzione gli indicatori politici ed economici, in particolare l’eventualità di un più rapido inasprimento da parte della BCE, di un allentamento della politica fiscale o di un rallentamento delle riforme strutturali dopo le elezioni. In conclusione, in un contesto che nel lungo termine presenta ancora sfide significative per l'Italia, cercheremmo di ridurre il rischio nel caso in cui i BTP continuassero a registrare risultati migliori dei bund tedeschi nel periodo precedente le elezioni.

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