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Azionario: in Europa è il momento delle small e mid cap

8/4/2017

Da inizio 2017 hanno registrato performance migliori sul mercato rispetto alle large cap


Da inizio anno, il segmento delle small e mid cap ha avuto vento in poppa. Tuttavia, parliamo di un mercato spesso coperto in maniera insufficiente dagli analisti che preferiscono concentrarsi piuttosto sulle large cap: per le aziende con una capitalizzazione di mercato superiore ai 10 miliardi di euro è piuttosto comune ricevere 20 o più raccomandazioni da parte degli analisti, spesso anche più di trenta. "È difficile in un contesto simile far leva su alcuni aspetti che non siano già stati presi in considerazione dal mercato. Ciò detto, quei titoli che hanno una capitalizzazione al di sotto del miliardo di euro a malapena compaiono sul radar di più di 5 analisti. Di conseguenza, alcune gemme nascoste sono state ignorate dagli investitori in quanto la circolazione di informazioni in questo universo appare molto meno dinamica di quella presente nel segmento delle large cap” dice Charlie Anniss, small and mid-cap portfolio manager, European equities team di Union Bancaire Privée. "Ciò significa che il mercato resta relativamente inefficiente e ciò ha creato significativi spread di valutazione e quindi un buon numero di opportunità".

Nel 2016 le principali società europee hanno leggermente sovraperformato le small e mid cap (di circa il 2%), ma dall’inizio del 2017 queste ultime stanno assistendo a performance migliori sul mercato rispetto alle large cap (+10,48% al 30 giugno per l’MSCI Europe Small Cap, in confronto al +6,68% per l’MSCI Europe). Anche gli utili delle società a piccola e media capitalizzazione sono aumentati rispetto a quelli delle società più grandi l’anno scorso. "Le economie europee stanno godendo di condizioni più favorevoli, i PMI sono buoni, grazie alla riduzione dei rischi politici come la vittoria di Macron in Francia. Tuttavia, le società a media capitalizzazione sono maggiormente esposte al mercato interno dell’Eurozona e sono più concentrate su attività cicliche, siano esse industriali o tecnologiche. Hanno inoltre una grande presenza in nicchie di mercato, per cui risentono in maniera meno marcata di potenziali pericoli presenti nell’economia globale e ciò è un fattore che non è sempre riconosciuto correttamente dal mercato" aggiunge Anniss.

In breve, le condizioni macro e micro-economiche per l'esperto restano favorevoli per questo segmento. "Malgrado una crescita recente, i livelli delle valutazioni rimangono perfettamente ragionevoli. Ci sono ancora diverse opportunità, in particolare tra le aziende francesi, spagnole e irlandesi, purché questo universo così ricco, spesso non coperto in maniera sufficiente da analisti specializzati, possa essere filtrato in maniera appropriata" conclude.

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