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Gestore della settimana: "In Giappone piccolo è bello"

6/12/2017

L'Abenomics sta avvantaggiato le società di piccola e media capitalizzazione, spiega Mitsuhiro Yuasa gestore di EI Sturdza


La cura Abenomics ha giovato al Giappone che dovrebbe chiudere l’annata fiscale da aprile 2016 a marzo 2017 con un’espansione oltre il punto percentuale. Una decisa ripresa si è vista anche nell’azionario: il Topix, indice rappresentativo dell'andamento delle azioni quotate nella prima sezione della Borsa di Tokyo, dopo l’elezione di Shinzo Abe nel dicembre del 2012 ha registrato, al netto dei titoli del settore finanziario, un +77%. Tale traguardo, tuttavia, non ha coinvolto la totalità dei titoli. Nel medesimo periodo, infatti, il Topix Core 30, ovvero l’indice che raggruppa le azioni delle 30 maggiori aziende quotate nella prima sezione del Tokyo Stock Exchange, si è fermato a un +58%.

La differenza nell’andamento dei due indici non è una casualità. "Se si osserva la performance fatta registrare nel decennio tra dicembre 2002 e dicembre 2012, lasso di tempo che racchiude il tracollo post-Lehman, si nota come il valore del Topix sia salito del 2%, sempre al netto dei titoli finanziari, mentre il Topix Core 30 ex-finanziari abbia subito una svalutazione del 24%. Spunti di riflessione provengono anche dai rendimenti. Nei dieci anni pre-Abe, il 66% delle aziende quotate in Giappone, prevalentemente realtà di piccola e media capitalizzazione, hanno raddoppiato il loro utile operativo, con il rendimento del titolo salito, in media, del 110%" spiega Mitsuhiro Yuasa, gestore dello Strategic Japan Opportunities Fund di EI Sturdza, società supportata nelle sue attività in Italia da Capital Strategies Partner.

Questo trend è stato ancora più marcato dopo le iniziative dell’Abenomics, sottolinea il gestore: dal 2013 alla fine del 2016, il 92% dei titoli non finanziari nella prima fascia del Tokyo Stock Exchange ha riportato una crescita dei rendimenti del 127% a fronte di un +65% di utile operativo. "Se da un lato questo segnala l’espansione del rapporto prezzo/utile per le società del Sol Levante, dall’altro i dati evidenziano come ci sia un mondo poco esplorato in grado di regalare forti soddisfazioni. Diamanti nascosti, quindi, che non appena si renderanno visibili vedranno un’impennata nelle loro valutazioni" prosegue Yuasa.

"La nostra strategia punta a rintracciare queste gemme di dimensioni small e mid prima che risplendano e attirino l’attenzione generale. Un posizionamento importante, tanto più in un contesto di forte incertezza in merito alle decisioni commerciali del presidente Usa, Donald Trump, e in un momento di insicurezza dettato dagli sviluppi della situazione in Corea del Nord. Le piccole e medie imprese, infatti, non dovrebbero soffrire degli effetti di qualsivoglia politica monetaria o estera, mantenendo quindi invariate le loro performance" sottolinea il gestore."Da ultimo - conclude - è da considerare come l’apnea geopolitica attuale stia frenando gli investitori che preferiscono attendere prima di prendere posizione sui mercati. Di conseguenza, al momento il mercato non sta prezzando né l’aumento a doppia cifra degli utili riportato nell’anno fiscale 2016/2017 (+10%), né il +13% atteso dal consenso per l’anno iniziato lo scorso aprile, cosa che lascia presagire orizzonti molto positivi". 

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