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4/3/2017 | Marcella Persola
I flussi nel mercato obbligazionario continuano ad essere importanti. Nonostante i bassi tassi di interesse e la debole crescita globale, nonché l'inflazione, il mercato continua ad attirare investitori e la domanda, in Europa, lo confermano gli stessi dati di EFAMA del mese di gennaio 2017, continua ad essere molto forte. Quali le motivazioni? Il fatto che il settore ha saputo "inventarsi" dei nuovi paradigmi e un nuovo approccio al mercato. Ne parliamo con Adam Smears – gestore del fondo Russell Unconstrained Bond di Russell Investments che fa il punto sul mercato del reddito fisso e sulle prospettive per gli investitori.
Perché considerate vincente la strategia unconstrained?
Una strategia unconstrained è ben posizionata per affrontare l’attuale contesto di bassi tassi di interesse. Con i rendimenti dei titoli di Stato ai minimi storici, sarà sempre più difficile per i prodotti a reddito fisso tradizionali generare rendimenti ragionevoli. Un approccio unconstrained consente di sfruttare pienamente il potenziale di rendimento del segmento dei corporate bond, investendo in una vasta gamma di titoli a reddito fisso globali, che sono diversificati a livello di settori, qualità di credito e scadenze. Tipicamente gli investimenti obbligazionari tradizionali fanno riferimento a un benchmark aggregato, che è fortemente orientato verso il premio a termine come driver di rendimento, un approccio che può essere rischioso con il rialzo dei tassi.
Quali opportunità offre oggi il mercato obbligazionario?
Ritengo che l’outlook per i titoli di Stato non sia particolarmente positivo a causa della prospettiva di un aumento dei tassi di interesse e del ritorno dell'inflazione. In questo scenario, riteniamo che le caratteristiche di rischio / rendimento del credito sono attraenti rispetto ad altre asset class. Riteniamo inoltre che, all'interno di questo universo, le obbligazioni ad alto rendimento con scadenza più breve e rating BB potranno offrire il pay-off più interessante in termini di rendimento rispetto ai rischi.
Quali sono state le strategie che hanno maggiormente contribuito alla performance del fondo?
Le strategie core yield focalizzate sul breve termine, i titoli HY di buona qualità e la strategia sull’estinzione anticipata dei mutui hanno contribuito fortemente alla performance del fondo sin dal lancio. Una strategia di diversificazione elaborata per sfruttare il premio di rendimento associato ai paesi che mostrano un elevato rendimento reale ha invece sottoperformato.
Restano comunque dei rischi nel mercato anche nel 2017. Quali i principali, a suo avviso?
I settori del credito mostrano rendimenti ciclici e una forte correlazione con i mercati azionari e, pertanto, un periodo di ‘risk-off’, potenzialmente guidato da fattori politici, avrebbe un impatto sulle performance. Detto questo, la diversificazione delle strategie impiegate all'interno del fondo – strategie long volatility e sull’estinzione anticipata dei mutui ipotecari – che performano bene quando la volatilità aumenta o i tassi d'interesse salgono, dovrebbe fornire una buona protezione contro l’impatto di un eventuale periodo di risk-off.
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