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Azioni USA: l'euforia ha le ore contate

3/30/2017 | Massimo Morici

Per Yves Longchamp di Ethenea il mercato potrebbe presto rimanere deluso dalle "non" riforme promesse da Donald Trump


"Il mercato potrebbe ben presto dover prendere atto che le speranze suscitate dalle riforme promesse da Donald Trump erano mal riposte. L’Amministrazione statunitense rilascia grandi dichiarazioni a cui finora non hanno fatto seguito azioni particolarmente incisive sul piano della sostanza”. È questa l’analisi di Yves Longchamp (nella foto), head of research di Ethenea Independent Investors (8,3 miliardi di euro in AUM) AG, e Guido Barthels, chief investment officer e portfolio manager di Ethenea Independent Investors SA, che fanno notare come la storica riforma fiscale di Trump non sia stata ancora presentata nemmeno a grandi linee.

"Il gran parlare di Trumpflation - prosegue Longchamp - sembra finora essere soltanto quello: un gran parlare. In realtà, in quanto europei, tutto ciò non dovrebbe turbarci più di tanto. Le ripercussioni saranno avvertite soprattutto dagli elettori americani che si sono fatti abbindolare da Donald Trump. Sarebbe tuttavia molto importante anche per noi europei se il mercato dei capitali tenesse conto dei fatti, piuttosto che correre dietro a un’idea finora illusoria".

L'esperto fa notare che prima delle elezioni, ogni volta che i sondaggi davano per favorito Trump rispetto a Hillary Clinton, i listini azionari arretravano e i rendimenti obbligazionari calavano. Analoghe reazioni si sono osservate in seguito all’annuncio la mattina del 9 novembre 2016 che Trump sarebbe stato il 45° Presidente degli Stati Uniti: le azioni statunitensi hanno toccato livelli minimi e il rendimento dei titoli di Stato americani a dieci anni è sceso dall’1,85 % all’1,72 %. Ma questo movimento è durato soltanto quattro ore. Dopo il discorso inaugurale di Trump, il mercato ha cominciato a concentrarsi sugli aspetti positivi della nuova presidenza.

Con l’affollarsi degli operatori sul carro del vincitore, i mercati azionari e obbligazionari hanno invertito rotta e i riflettori si sono improvvisamente puntati sugli annunci di spese infrastrutturali e sui piani di deregolamentazione del settore bancario. "Si è parlato di risveglio dell’animal spirit del mercato e la precedente profonda depressione ha lasciato spazio a un’incontenibile euforia. Gran parte dei recenti movimenti dei listini azionari e obbligazionari possono però essere attribuiti a un prematuro ottimismo. Un’eventuale riesamina delle precedenti convinzioni potrebbe causare nuovi repentini mutamenti. L’entusiasmo che ha improvvisamente messo le ali ad azioni e obbligazioni potrebbe da un momento all’altro svanire" conclude Longchamp.

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