Tempo di lettura: 2min

Ecco chi vince con la reflazione

3/3/2017

Luke Newman di Henderson spiega perché una maggiore dispersione dei titoli consente a una strategia long/short di ottenere migliori rendimenti


Le condizioni di mercato sono ininfluenti per i gestori che ricercano un ritorno assoluto. Un fattore che invece ha un forte impatto sulla nostra capacità di generare rendimenti è la dispersione, ossia la differenza tra i prezzi delle azioni delle singole società in cui investiamo. "Negli ultimi tre anni, i mercati azionari hanno mostrato una stretta correlazione con i movimenti della curva dei rendimenti e i prezzi delle materie prime, e la dispersione tra i rendimenti dei singoli titoli si è quindi nettamente ridotta. Recentemente, tuttavia, la dispersione è fortemente aumentata e, pertanto, la selezione dei titoli basata sui fondamentali viene nuovamente premiata. I prezzi delle azioni si stanno muovendo in modo più razionale, trainati dalle valutazioni, dai risultati e dalle notizie sulle società, anziché dai capricci e gli imprevisti dei mercati valutari e obbligazionari. Per gli stock picker come noi, questa razionalità è positiva possiamo potenzialmente beneficiare tanto delle buone notizie quanto di quelle cattive" spiega Luke Newman, cogestore della strategia Henderson UK Absolute Return.

Quali opportunità identificate attualmente? "Abbiamo aumentato selettivamente le posizioni lunghe in titoli bancari, assicurativi e industriali, ossia i probabili beneficiari di un contesto più inflazionistico. Le posizioni lunghe nelle compagnie assicuratrici britanniche Aviva e Legal & General sono ben posizionate grazie alle valutazioni attraenti, a un migliore contesto operativo e alla maggiore chiarezza da parte delle autorità di sorveglianza in merito ai requisiti patrimoniali" aggiunge Newman.

"Tuttavia, un risultato di questo contesto inflazionistico potrebbe essere il calo generalizzato dei mercati azionari che, dal 2008, sono stati dominati da investitori affamati di rendimenti, alla ricerca delle azioni cosiddette "proxy" obbligazionarie. La lunga ed eccezionale corsa al rialzo di molti di questi titoli prelude alla possibilità di delusioni per gli investitori se le società non saranno all'altezza delle loro aspettative in termini di crescita degli utili. Una situazione che dovrebbe preoccupare gli investitori long-only e vincolati ai benchmark" conclude il gestore.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?