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6/14/2011 | Redazione Advisor
La ripresa nei paesi emergenti è stata notevole e, malgrado un rallentamento, la crescita dovrebbe rimanere sostenuta sia nel 2011 che nel 2012. Il vigore della domanda in questi Paesi ha portato ad un rialzo dei prezzi delle materie prime e, in special modo di quelle agricole che ha spinto al rialzo l’inflazione.L'outlook del medio termine vede un rallentamento dell’aumento dei prezzi agricoli che unitamente all’apprezzamento tendenziale delle monete emergenti, dovrebbe contenere l’inflazione di questi Paesi.
Negli Stati Uniti, l’economia è chiaramente ripartita. La ripresa dalla crisi del 2008 continuerà a sostenere la crescita nel 2011. Anton Brender, Capo Economista di Dexia Asset Management sottolinea che: "le esportazioni dovrebbero beneficiare in particolare della crescita mondiale e della debolezza del dollaro; la ripresa della domanda dovrebbe inoltre stimolare le aziende a perseguire il piano di investimenti in attrezzature".
In Europa, invece, le performance economiche del 2010 sono state molto diseguali a causa delle diverse politiche di bilancio. Eppure la ripresa dell'eurozona sembra divenire quasi auto-sostenuta. L’attività economica è guidata dalle esportazioni e gli investimenti produttivi sono in progressiva crescita.
Il miglioramento atteso del mercato del lavoro e una moderazione dell’inflazione nel 2012 permetterebbero finalmente un‘accelerazione moderata dei consumi.
In generale, malgrado le restrizioni sui piani di bilancio, nel 2011 la crescita si avvicinerà al 2%. Con una crescita nuovamente a livelli normali e con aspettative inflazionistiche al rialzo, la BCE sarà costretta ad un innalzamento dei tassi ma con prudenza per evitare un forte apprezzamento dell’euro.
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