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Schroders, l'orso è ancora in letargo

5/20/2015

Gareth Isaac, fund manager fixed income della società, spiega perché le recenti performance del mercato obbligazionario non devono preoccupare


Le recenti performance del mercato obbligazionario hanno portato diversi commentatori a incominciare a parlare di un mercato “orso”. Tuttavia, ogni qualvolta ci sono significative correzioni, è importante che gli investitori si ricordino dove era il mercato prima della discesa e quali sono le motivazioni di tale movimento.  E' l'incipit dell'analisi di Gareth Isaac, fund manager fixed income di Schroders

 

Sebbene ci siano state sicuramente delle forti vendite sui mercati obbligazionari, a causa della fragilità in Europa, queste si sono verificate partendo da valutazioni che erano sui massimi di tutti i tempi.

 

La crescita nell’Eurozona è tornata a salire ancora una volta nel primo trimestre del 2015 e il prezzo del petrolio ha riguadagnato terreno. La crescita a cui stiamo assistendo ora ha probabilmente poco a che fare con il programma di allentamento quantitativo della BCE. È invece, molto probabilmente, l’apice degli effetti dell’introduzione della BCE dei tassi negativi, delle Targeted Longer-Term Refinance Operations (TLTROs) e della finalizzazione dell’Asset Quality Review, che ha tenuto ben capitalizzate le banche europee. Tutte queste iniziative sono state lanciate lo scorso anno, con l’obiettivo di liberare capitali da poter spendere o investire.

 

Gli investitori si sono resi conto del fatto che i prezzi delle obbligazioni si sono mossi a livelli irragionevoli tra gennaio e aprile. Con il recupero del prezzo del petrolio in atto, il ritorno della crescita e il programma di Qe della BCE destinato a continuare, una parte del rischio tassi e del rischio inflazione è stata nuovamente inclusa nei prezzi delle obbligazioni, durante la fase di correzione dei mercati.

 

Dunque, qual è la direzione dei mercati ora? Crediamo di non essere all’inizio di un mercato “orso” duraturo per le obbligazioni. I tassi d’interesse negli USA sono ancora effettivamente a zero e negativi in Europa. Finché non ci saranno modifiche ai tassi, gli strumenti monetari non saranno un’alternativa per gli investitori. Le obbligazioni, anche con rendimenti bassi, sono in confronto allettanti. Se e quando i tassi inizieranno effettivamente a salire, gli investitori dovranno chiedersi se le obbligazioni varranno il rischio che rappresentano, ma non è ancora il caso.

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