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Equity: chi vince se salgono i rendimenti obbligazionari

5/18/2015

Secondo gli analisti di Credit Suisse, le azioni non dovrebbero risentire di un rialzo dei rendimenti obbligazionari, fino a quando il Treasuries non supera la soglia di 2,8%


Credit Suisse continua a credere che i bond stiano entrando in una fase ribassista. Le valutazioni delle azioni, ricordano gli strategist del colosso elvetico in un recente outlook, non dovrebbero risentire di un’eventuale rialzo dei rendimenti bond, almeno fino a quando i Treasuries a dieci anni non superano la soglia di rendimento del 2,8%, mentre in Europa un rialzo dei rendimenti obbligazionari compreso tra i 100 e 200 punti base non dovrebbero rappresentare una resistenza per i corsi azionari.  

Ci sono ancora 12 - 18 mesi di tempo: le più recenti previsioni della banca elvetica indicano un rendimento al 2,8% degli US bond a 10 anni entro la fine del 2016, mentre l'analogo Bund raggiungerà l’1,1% entro il primo trimestre 2016 per continuare a salire nei mesi successivi. Nel breve termine, secondo Credit Suisse, nonostante la recente correzione, è improbabile un rally dell'obbligazionario; quanto al primo rialzo dei tassi da parte della Fed, gli analisti della banca elvetica propendono per fine estate (settembre).

Ma quali settori e quali aree in cui puntare per sfruttare al meglio il rialzo dei tassi? Credit Suisse suggerisce di considerare ciò che avvenuto in passato: un ribasso dei rendimenti, in genere, è positivo per l’azionario Giappone, mentre è negativo per Wall Street; quando il rendimento dei Bund torna a salire, l’Europa tende a sovraperformanre il mercato azionario americano in dollari; nel 70% dei casi del rialzo dei tassi, i titoli ciclici tendono a sovraperformare.

Considerando i settori vincenti, Credit Suisse ricorda i titoli tech, le banche, soprattutto se focalizzate sul retail (Intesa, Banco Sabadell e Credit Agricole), gli assicurativi americani specializzati nel settore vita (Metlife e Prudential). Tra i perdenti, invece, il colosso elvetico mette i titoli difensivi (eccessivamente costosi), le utilities, i consumer staples (beni di prima necesità), UK REIT, le azioni “growth”, specialmente se costose, e i titoli ad alto rendimento. 

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