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UBP: la ripresa dei prezzi del greggio sarà graduale

2/6/2015 | Redazione Advisor

Il recupero dovrebbe implicare un supporto per gli esportatori di petrolio più forti, spiega Koon Chow, Senior Macro e FX Strategist EMD di Union Bancaire Privée – UBP


Dopo quattro giorni di rialzo, che hanno interrotto il prolungato movimento al ribasso nella seconda parte del 2014, il prezzo del petrolio è tornato a scendere così rapidamente da cancellare il guadagno nelle sedute precedenti, con il Wti (petrolio texano) sotto i 50 dollari al barile e il greggio europeo (Brent) a poco sopra i 54 dollari. Di seguito pubblichiamo un commento a cura di Koon Chow, Senior Macro e FX Strategist EMD di Union Bancaire Privée – UBP.

 

I prezzi del petrolio, pur volatili, hanno almeno interrotto il brusco e prolungato movimento al ribasso. Questo dovrebbe dare un po’ di sollievo ai principali produttori di petrolio dei Mercati Emergenti, in particolare a quelli generalmente gestiti bene. Il nostro punto di vista sui produttori di petrolio dei Mercati Emergenti è ricco di sfumature: abbiamo infatti una view positiva sui bond dei Paesi produttori di petrolio che hanno bilanci solidi sia verso l’estero sia a livello nazionale (Messico, Colombia, Indonesia e EAU). Per contro, siamo ancora molto cauti su quelle economie dove è necessario in verità un aumento dei prezzi del petrolio per migliorarne la situazione macro economica. Russia e Venezuela rientrano in questa categoria di Paesi.

 
A nostro avviso, i prezzi del petrolio sono inferiori rispetto al punto di equilibrio di lungo periodo e, entro la fine dell’anno, dovrebbe verificarsi una leggera ripresa. Il motivo è che i prezzi attuali sono al di sotto di quei livelli che gli esperti individuano come equilibrio di lungo termine, quando cioè domanda e offerta si incontrano.
 
I produttori di greggio statunitensi, che devono far fronte ad alti costi, stanno già segnalando che taglieranno la produzione, mentre sono sempre di più le notizie di un forte calo del numero di impianti di trivellazione: questo ci indica che non siamo ancora in una condizione di equilibrio. Nel frattempo, negli Stati Uniti e nelle aree meno deboli del Vecchio Continente, la fiducia dei consumatori sta risalendo, segnalando che i prezzi più bassi stanno stimolando gli acquisti più automobili e, quindi, a consumare più petrolio. La ripresa dei prezzi del greggio probabilmente sarà graduale, tuttavia dovrebbe implicare un supporto per gli esportatori di petrolio più forti dal punto vista dei fondamentali all’interno dei Mercati Emergenti e per i prezzi dei loro asset.


 

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