UBP: per l'oro l'unica buona notizia viene dall'India
12/12/2014
A novembre, diversi fattori hanno tenuto sotto pressione la quotazione del metallo giallo. Il prezzo del metallo giallo continuerà a scambiare tra i 1.150 e i 1.225 dollari l'oncia
Di seguito pubblichiamo un commento a cura di Nevine Pollini, senior analyst commodities di Union Bancaire Privée.
A novembre, diversi fattori hanno tenuto sotto pressione la quotazione dell’oro: la stragrande maggioranza di ‘no’ al referendum svizzero “Save our Swiss Gold”; il crescente ottimismo riguardo a dati economici statunitensi migliori delle attese (soprattutto dopo le ultime cifre sulla disoccupazione); la conseguente aspettativa di una posizione sempre più “da falco” da parte della Federal Reserve al prossimo incontro del Fomc a metà dicembre; il dollaro ai massimi quinquennali e il boom dei listini azionari a stelle e strisce.
Senza dubbio, il maggior effetto è comunque legato al crollo delle quotazioni del petrolio, che ha scambiato sul livello minimo da quattro anni, riducendo così l’attrattività dell’oro come protezione da un potenziale aumento dell’inflazione. L’incontro del Consiglio Direttivo della Banca centrale europea (BCE) del 4 dicembre ha dato all’oro un barlume di speranza, subito scomparso però non appena l’Eurotower ha deciso di non avviare il tanto atteso piano di acquisto di titoli di Stato su larga scala e il presidente Draghi ha dichiarato che la situazione sarà rivalutata nel 2015.
Di recente, l’unica buona notizia per il metallo giallo è venuta dall’India, che ha allentato le restrizioni sull’acquisto di oro cancellando il requisito “80-20” sulle importazioni, che imponeva di ri-esportare il 20% dell’oro importato, sotto forma di articoli di gioielleria. Sebbene l’imposta del 10% sulle importazioni di oro rimanga, questa notizia potrebbe far ripartire la domanda indiana e dare supporto al mercato fisico. Alla luce delle condizioni macro, al momento chiaramente sfavorevoli per l’oro, ci aspettiamo che il prezzo del metallo giallo continui a scambiare in un range ristretto, compreso tra i 1.150 e i 1.225 dollari l’oncia nel medio termine.
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