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Gestore della settimana: "I prossimi rendimenti saranno valutari"

12/2/2014

Ugo Lancioni, responsabile valutario di Neuberger Berman, non ha dubbi: "con le valute è possibile migliorare le performance". Ma bisognerà monitorare gli effetti dell'Unione Bancaria.


Ugo Lancioni, responsabile valutario di Neuberger Berman, non ha dubbi: "con le valute è possibile migliorare il rendimento atteso". Ma bisognerà monitorare gli effetti dell'Unione Bancaria. 
 
 
È partita l'Unione Bancaria, dobbiamo aspettarci delle ricadute sul mercato obbligazionario? E sul fronte valute?
È ben noto che l’euro è un progetto ancora incompiuto, mancano una serie di tasselli per completare questo progetto e l’Unione Bancaria è uno di questi. I leader politici europei si stanno man mano impegnando, forzati un po’ dalla crisi del debito europeo nel 2011-2012 ad accelerare l’ integrazione, a fare riforme strutturali. L’Unione Bancaria dovrebbe portare ad una graduale armonizzazione delle condizioni del credito nei vari Paesi, mancano però anche altri tasselli come una politica fiscale comune ed, eventualmente, l’introduzione di obbligazioni europee che permetterebbero ai vari Paesi di finanziarsi a condizioni omogenee. Una serie di Paesi sono ancora contrari ma si va in questa direzione che sarà probabilmente l’unica strada per mantenere un euro stabile negli anni a venire. È probabile che il processo sarà lento e a volte doloroso, potremmo aspettarci crisi periodiche che testeranno la tenuta del sistema e la forza del desiderio degli europei di continuare con questo progetto. Le fasi di incertezza continueranno ad avere un impatto sulla volatilità degli spread e della valuta.
 
 
Nei prossimi mesi quali saranno le Banche Centrali che influenzeranno maggiormente l'andamento del mercato valutario?
Saranno quelle banche centrali che prenderanno decisioni inattese. Se la Bce prenderà decisioni più estreme, più nello specifico acquisto di titoli di Stato (le probabilità sono aumentate molto recentemente), sicuramente il mercato valutario ne risentirà in modo notevole, potenzialmente con un forte deprezzamento dell’euro. Sappiamo che è ancora elemento di grande discussione perché la Germania è contraria. Potrebbero sorprendere anche banche centrali di altri Paesi che per ora sembrano in una fase di incertezza dal punto di vista della crescita e dell’inflazione. Quei Paesi che cambieranno tendenza in termini di politica monetaria vedranno un maggiore impatto sulla valuta. Inversione di tendenza che può essere sia in senso positivo che in negativo. Ogni qualvolta questo è successo in passato l’impatto maggiore si è visto sulle valute, proprio perché le valute tendono a scontare molto rapidamente le aspettative di politica monetaria.
 
 
In che modo riesce oggi a diversificare il suo portafoglio considerando l'alta correlazione tra le diverse asset class? Le valute, in questo ambito, possono essere d'aiuto?
Certo, le valute rappresentano l’asset class dimenticata negli ultimi anni nella costruzione di un portafoglio. Dimenticata per un motivo molto semplice: l’assenza di volatilità (fino a quest’estate) ma anche perché i risultati sia sull’obbligazionario sia sull’azionario sono stati molto buoni e non si aveva quindi bisogno di diversificare molto il portafoglio. Quando queste asset class producono rendimenti eccezionali, raramente si è incentivati a migliorare la diversificazione del portafoglio. In questo momento, invece, gli investitori (specialmente obbligazionari) si chiedono come riusciranno ad ottenere rendimenti simili in futuro. Gli investitori sono abituati a rendimenti obbligazionari del 6-7%, mentre in futuro i tassi attuali suggeriscono che in media si raggiungeranno rendimenti molto più bassi, intorno al 1-2%. Inserire in portafoglio strategie valutarie pure, che possano attivamente andare lunghe alcune valute e corte altre, può rappresentare quindi un ottimo modo per migliorare notevolmente la diversificazione di un portafoglio multi asset ed al tempo stesso aumentare il rendimento atteso.

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