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Calich (M&G): "Negli emergenti la selezione è d'obbligo"

11/18/2014 | Massimo Morici

Il gestore del fondo M&G Emerging Markets Bond Fund spiega ad AdvisorOnline.it perché nei prossimi mesi comincerà ad aumentare l'esposizione al debito in valuta locale


La parola d’ordine per gli investimenti nelle obbligazioni dei paesi emergenti sarà ancora una volta selezione. Anche nel 2015. Ne è convinta Claudia Calich (nella foto), brasiliana, gestore del fondo M&G Emerging Markets Bond che AdvisorOnline.it ha incontrato in occasione della tappa milanese del Bond Vigilantes Day. “Quest’anno abbiamo assistito a grandi differenze nei ritorni tra il debito in valuta forte e quello in valuta locale – spiega - e l’abilità nell’essere flessibili e scegliere gli uni o gli altri in questa parte del ciclo è molto importante rispetto a due anni fa quando, con il dollaro debole, entrambe facevano bene”. 

 

Calich è convinta che questo ambiente si manterrà anche per il prossimo anno e che la differenziazione continuerà a essere un fattore importante. "Nel 2015 – prosegue -  vedremo uno scenario simile a quello cui abbiamo assistito negli scorsi mesi dove, però, il debito in valuta forte non farà bene come ha fatto quest’anno, mentre quello in valuta debole non andrà male come ha fatto fino ad oggi”. Come avete posizionato il portafoglio negli scorsi mesi? “Quest’anno – prosegue Calich - abbiamo investito pesantemente nel debito in valuta forte e nei prossimi mesi incrementeremo in modo selettivo e graduale l’esposizione in valuta locale, visto che molte divise dei paesi emergenti non sono più sopravvalutate. La selezione tra i paesi, tuttavia, sarà cruciale nella ricerca dei rendimenti, basti pensare che quest’anno alcuni hanno registrato rendimenti a doppia cifra, anche del 20%, mentre altri sono scesi ampiamente in territorio negativo”.  Ad oggi l’81% delle obbligazioni in portafoglio risulta in valuta forte e solo  il 19% in valuta locale; quanto all’allocazione del patrimonio, il 51% è in obbligazioni corporate e il 40% in titoli di Stato. 

 

Parlando all’allocazione geografica del fondo, Calich dice di preferire quei paesi sovrani con solidi fondamenti macro, flessibilità finanziaria o rischio idiosincratico. Questo approccio l’ha portata a sovrappesare il rischio credito in dollari USA, paesi quali Colombia, India e Medio Oriente (EAU e Arabia Saudita) e valute come la rupia indiana, il reminbi cinese, il peso colombiano e messicano, mentre è stata sottopesata buona parte dell’Europa dell’Est e dell’Africa. Tra i principali rischi per il mercato delle obbligazioni governative, infine, Calich indica la svolta restrittiva da parte della Fed con un probabile rialzo dei tassi, i rischi geopolitici, in Russia e Medio Oriente, e un ulteriore calo dei prezzi delle materie prime.

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