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9/23/2014
Valute, obbligazioni in attesa della Bce e l'azionario che potrebbe migliorare nella fine dell'anno. Sono solo alcuni dei punti toccati nel flash di Armando Carcaterra (nella foto), direttore investimenti di Anima SGR.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
Titoli governativi: sottopeso sui Core
L’orientamento di ANIMA sul posizionamento obbligazionario non cambia rotta, in uno scenario contraddistinto da tassi governativi che hanno toccato livelli ancora più bassi e spread Periferia/Core che si sono nuovamente ristretti. Permane il sottopeso sui titoli governativi Core, bilanciato da un moderato sovrappeso sui Periferici, Italia in primis.
Corporate: in attesa degli effetti della Bce
Al momento crediamo sia più opportuno posizionarsi su scadenze più corte e relativamente meno rischiose, piuttosto che l’opposto, preferendo restare parzialmente liquidi. Il trend di restringimento degli spread prosegue da numerosi mesi senza pause significative o correzioni, per cui non sono da escludere fasi in cui il mercato si dimostrerà ben più selettivo. I rendimenti espressi dalle obbligazioni societarie hanno raggiunto livelli prossimi ai minimi storici, di conseguenza gli obiettivi di performance di un portafoglio corporate sono riconducibili più ad una componente di “carry” (ossia alla maturazione di interessi nel tempo), che all’apprezzamento dei corsi. Perciò, in un contesto di alta diversificazione, i portafogli hanno in generale un sottopeso di duration.
High yield: la selezione è essenziale
Come per le obbligazioni corporate, anche per gli high yield la visione resta positiva, ma con sempre più importanza all’attività di selezione. Durante il mese di agosto la correzione iniziata il mese precedente, ha avuto un’ulteriore fase di tensione. Questa volta a guidare i timori sono stati i consistenti “outflows” da Etf e fondi comuni americani, a cui si sono aggiunte le tensioni geopolitiche. Tuttavia, dopo una prima fase di volatilità, molti titoli sono tornati ad essere sottovalutati riaccendendo l’interesse degli investitori e in poco tempo il mercato è tornato ai livelli di fine luglio. Gli standard di credito sono accomodanti sia in Usa che in Europa.
VALUTE
Tiene banco il “reversal” del dollaro
Alla luce della differenza esistente tra le politiche monetarie intraprese da Fed e Bce, si consolida ulteriormente la view del team gestionale di ANIMA a favore del progressivo rafforzamento del Dollaro. Riteniamo, infatti, che il tasso di cambio Euro/Dollaro possa continuare a scendere non solo per effetto della forza del biglietto verde, ma anche per la debolezza della moneta unica. Un trend, questo, che potrebbe proseguire anche per il prossimo anno.
Per quanto riguarda, invece, la Sterlina, la volatilità degli ultimi tempi è quasi completamente rientrata, tornando a riapprezzarsi sul dollaro, dopo che la Scozia ha detto “no” all’indipendenza.
MERCATI AZIONARI
Europa: Borse favorite in chiusura d’anno
A nostro parere il contesto nel complesso resta ancora positivo nel breve periodo per le Piazze europee, per effetto principalmente di due fattori: da un lato gli spazi di ampio miglioramento dell’assetto macro nell’Eurozona, dal momento che la crescita economica è ancora bassa e dall’altro lato la politica sempre più accomodante della Bce, che mantenendo i tassi bassi, penalizza l’investimento monetario, garantendo invece un “sostegno naturale” a quello azionario. Pertanto, dopo un periodo di consolidamento, ci aspettiamo una chiusura d’anno positiva per il mercato azionario italiano e anche per gli altri listini europei.
Sul piano settoriale riteniamo interessante il settore farmaceutico, caratterizzato da una sostenibilità della crescita delle vendite. In vista dei prossimi interventi della Bce è stato inoltre incrementato il comparto finanziario, in particolare per i titoli geograficamente esposti all’Europa periferica. E’ stato poi mantenuto il sovrappeso sul comparto tecnologico, per effetto dell’apprezzamento del Dollaro e delle revisioni positive sulle aspettative degli utili aziendali. In sottopeso, infine, il settore degli industriali, alla luce della minaccia deflazionistica e del rallentamento nella ripresa.
Italia: settore finanziario favorito
L’Italia dai minimi di metà agosto ha già recuperato con un rimbalzo il 12%, quindi dopo un periodo di consolidamento crediamo in una fine dell’anno positiva. Se a ottobre, in attesa dell’esito sugli esami dei bilanci delle banche italiane da parte della Bce, potrebbe tornare un po’ di volatilità sui mercati, il risultato per gli istituti di credito domestici non dovrebbe portare grosse sorprese e di conseguenza dovrebbero crearsi le premesse per un rialzo abbastanza generalizzato, soprattutto premiante per il comparto finanziario; sui titoli industriali, invece, potrebbero esserci sorprese positive per effetto del deprezzamento dell’Euro che da 1,40 è già sceso intorno a 1,30.
Asia e Giappone: giudizio neutrale
In Cina la Banca centrale ha avviato un nuovo percorso di politica monetaria, fornendo liquidità al sistema creditizio, con 81 miliardi di dollari alle 5 principali banche del Paese. L’intervento è stato interpretato come una risposta al rallentamento dell’economia (dovuto in particolare al settore immobiliare) e alle difficoltà nel rispettare il target di crescita del 7,5% stabilito dal Governo cinese.
Il mercato nipponico dovrebbe restare in moderata ripresa, in scia al miglioramento economico atteso e anche per effetto delle nuove azioni espansive da parte della Banca Centrale Giapponese (BoJ).
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