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Bond, il d-day scozzese spaventa solo a metà

9/18/2014 | Redazione Advisor

Anche se vincesse il fronte del Sì i Gilt (titoli di stato della Gran Bretagna) non dovrebbero subire particolari conseguenze. Mentre su azioni e bond societari...


Nel giorno del referendum della Scozia sono poche le certezze in caso di vittoria degli indipendentisti. Su tutte, secondo Mark Burgess, Chief Investment Officer di Threadneedle Investments, spicca quella relativa ai mercati dei Gilt (titoli di stato della Gran Bretagna) che non dovrebbero subire particolari conseguenze dal momento che "il Dipartimento del Tesoro britannico ha espressamente dichiarato che tutti i Gilt resteranno totalmente obbligazioni del Regno Unito in caso di indipendenza della Scozia", spiega l'esperto. Discorso diverso per quanto concerne le azioni, le obbligazioni e, in particolare, le società percepite come "scozzesi". In questo caso "il quadro è molto meno chiaro" spiega Burgess, "date le numerose incertezze generate da un'eventuale indipendenza della nazione. L'aspetto preoccupante sta anche nel fatto che, alla data di redazione del presente documento, il governo del Regno Unito non sembra avere alcun piano B cui far ricorso qualora la Scozia dovesse decidere di uscire dall'Unione".

 

Più in generale il CIO di Threadneedle Investments ritiene che, al di là della Scozia, "in un'ottica futura, l'attenzione degli investitori resterà verosimilmente concentrata sull'Europa e sulle sue difficoltà macroeconomiche. Siamo fermamente convinti che i rendimenti obbligazionari contenuti osservati in mercati quali quello statunitense e britannico riflettano i timori legati alla deflazione e a un potenziale quantitative easing in piena regola in Europa, piuttosto che i dati economici interni generalmente positivi di Stati Uniti e Regno Unito" sottolinea il manager. "Se da una parte troviamo incoraggiante l'impegno assunto dalla BCE di effettuare acquisti di ABS, dall'altra nutriamo dubbi sull'efficacia delle riduzioni dei tassi d'interesse". 

 

In Europa i tassi d'interesse sono rimasti bassi per un periodo prolungato, senza che ciò stimolasse tuttavia l'economia o l'inflazione. La questione da affrontare è se sia in atto il meccanismo di trasmissione della liquidità dalla BCE all'economia reale. Considerato che alcune misure della BCE erano già state segnalate, "non prevediamo che il loro impatto sia rivoluzionario" chiarisce Burgess che però ammette che "gli interventi di politica monetaria dovrebbero infondere maggiore fiducia negli investitori relativamente alla capacità della BCE di raggiungere gli obiettivi del suo mandato". 

 

Infine, sul fronte reddito fisso, il manager di Threadneedle Investments si dichiara prudente in tema di titoli di Stato core, mentre continua "a ravvisare migliori opportunità nelle obbligazioni societarie, compreso il segmento dell'alto rendimento".

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