Le azioni dei mercati emergenti hanno il potenziale per andare oltre le aspettative. E' la tesi di iShares, secondo cui nonostante i molti portafogli EM abbiano ancora sottopesato l'azionario, gli investitori hanno un sentiment positivo. In un contesto di cinque mesi di sovraperformance rispetto ai mercati sviluppati, Stephen Cohen, capo stratega degli investimenti in iShares EMEA, spiega perché le azioni dei mercati emergenti abbiano il potenziale per migliorare. 

 

 

"Dalla metà di marzo, i mercati emergenti hanno sovraperformato i mercati sviluppati, con l'indice MSCI EM che ha fatto registrare un +15%, Cina 24% H Shares il 24% e Cina A Shares il 13%. 

"Mentre ancora l'azionario emergente  resta sottopeso in molti portafogli, gli investitori si rivolgono molto più positivo. Questo è guidato da un ampio miglioramento del sentiment e dai fondamentali, guidati dalla Cina, e dall'impatto positivo dalle elezioni in India, Indonesia e Brasile.

 

 

"La tendenza al rialzo dei dati nei mercati emergenti è rimasta intatta, mentre la crescita sta rallentando in Europa. A livello aziendale, la crescita degli utili negli EM per quest'anno è stata rivista al rialzo costantemente. Ciò contrasta con l'Europa, dove la crescita degli utili di consenso è quasi dimezzato rispetto all'inizio dell'anno. Un cambiamento delle prospettive di politica dei mercati sviluppati potrebbe minare lo slancio degli emergenti, ma la mancanza di crescita dei salari negli Stati Uniti e nel Regno Unito, e il veloce calo delle aspettative di inflazione in Europa stanno attualmente fornendo un contesto positivo".

 

 

"Tuttavia, investire nei mercati emergenti non è privo di rischi. Continuano i rischi geopolitici, che rendono il dollaro statunitense un bene rifugio e soffiano un vento contrario per le valute emergenti. A livello di singoli paesi stiamo monitornando le prossime elezioni di ottobre in Brasile".