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4/26/2011 | Federico Leardini
La corsa dell'oro potrebbe essere arrivata alla prova del nove.
Dopo aver ritoccato per l'ennesima volta i propri record, avvicinandosi ai 1520 dollari l'oncia, il metallo prezioso rischia, secondo alcuni analisti, di vivere una fase di ritracciamento legata agli annunci che potrebbero venire da Richmond.
Oggi, infatti, l'attesa è tutta rivolta a Ben Bernanke e alla probabile sospensione del Quantitative Easing da parte della banca centrale americana.
Il rally dell'oro, per gli esperti, è legato infatti alla massiccia erogazione di fondi pubblici a sostegno della ripresa della finanza a stelle e strisce e un passo indietro su questo fronte potrebbe riflettersi immediatamente sulle quotazioni dei metalli preziosi.
Non mancano, comunque, gli esperti che vedono ancora spazio di crescita per le materie prime minerare.
Tra questi Robert Holroyd, direttore di Commodity Strategies, che vede ancora solidi i fondamentali del rally, dal momento che "resteremo comunque in un ambiente di tassi d'interesse molto bassi, cosa che preoccupa molto per l'inflazione".
Favorevole alla tesi del ritracciamento, invece, Sean Corrigan, capo strategist di Diapason Commodities Management: "il rally dura da sei mesi, non possiamo essere troppo avidi - ha affermato - una volta partite le vendite non si sa quando finiranno".
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