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Russia, UBP predica prudenza sull'equity

7/10/2014

non è ancora tempo di prendere profitti sull’azionario. Ne è convinto Pavel Laberko, head of Russian equities di Union Bancaire Privée – UBP.


Russia, non è ancora tempo di prendere profitti sull’azionario. Ne è convinto Pavel Laberko, head of Russian equities di Union Bancaire PrivéeUBP.

 

I continui scontri in Ucraina e le promesse di sanzioni da parte dei Paesi occidentali sono ormai perennemente parte delle notizie provenienti dalla Russia: potrebbe dunque sembrare un controsenso la performance dei listini russi, a giugno una delle piazze più importanti. Infatti, le azioni russe hanno sovraperformato del 2,3% nel mese l’indice MSCI Emerging Markets.

 

Attualmente, l’indice MSCI Russia è tornato al di sopra dei livelli relativi al crollo di febbraio e si avvicina ai valori di inizio anno. In un’ottica pessimistica questo andamento potrebbe essere visto come una reazione eccessiva ai miglioramenti della situazione politica in Ucraina, suggerendo a sua volta che per gli investitori di breve periodo potrebbe essere il momento di prendere i profitti, avendo registrato un ritorno del 25% rispetto ai minimi di marzo. Mettiamoci, però, nei panni di un ottimista e guardiamo al futuro per vedere quali sviluppi positivi potrebbe portare.

 

Sebbene di recente le azioni russe stiano avendo un buon andamento, su base relativa sono ancora in ritardo. Le azioni dei Mercati Emergenti sono salite del 4,8% nella prima metà dell’anno, il Brent ha mostrato un rialzo del 3,6% e il mercato azionario globale è cresciuto in generale del 4,2%. In questo contesto favorevole, però, l’indice MSCI Russia è ancora in rosso del 6%. E’ interessante notare come anche alcune importanti prospettive siano migliorate. Secondo Bloomberg, gli analisti al momento si aspettano che il prezzo del Brent raggiunga i 107$ entro la fine dell’anno, mentre alla fine del 2013 ritenevano che questo  arrivasse a quota 102$. In altre parole, il mercato azionario russo è ancora in ritardo sul prezzo del petrolio e rispetto ai suoi pari dei Mercati Emergenti.

 

Il mercato azionario russo è in ritardo anche in termini di valutazioni relative. A un P/E forward di 5,3x, il mercato rimane conveniente, indipendentemente dai paragoni. Il suo dividend yield di 3,4 è sopra la media dei titoli azionari dei Mercati Emergenti. Facendo un po’ di stock picking, non è affatto difficile potenziare il rendimento. Per esempio, il rendimento medio ponderato del fondo UBAM Russian Equity è vicino al 5% con una valutazione inferiore e un ROE superiore rispetto all’indice di riferimento MSCI Russia 10-40.

 

Guardando al futuro, vediamo una serie di fattori che potrebbe sostenere la corsa del mercato. In un’ottica di breve periodo, ora siamo nel bel mezzo della stagione dei dividendi annuali. Ciò significa che nelle prossime quattro settimane  un’abbondante quantità di denaro, sotto forma di dividendi, arriverà nelle tasche degli investitori. Secondo alcune stime, tale guadagno supererà i 20 miliardi di dollari, gran parte dei quali spetterà agli investitori di portafoglio. Parte di questi probabilmente sarà reinvestita in azioni.

 

L'economia russa ha recentemente iniziato a lanciare segnali positivi. Le stime sul PIL di aprile e maggio sono state una bella sorpresa e indicano che una recessione è improbabile. Anche i dati sulla produzione industriale sono stati incoraggianti. Il consumatore russo continua a spendere, tendenza sostenuta anche dalle nostre conversazioni con le più importanti società del settore retail e dai dati macroeconomici. Date le migliori aspettative degli analisti circa la seconda parte dell’anno, insieme ad alcuni segnali da parte del Governo che fanno pensare a un miglioramento delle stime di crescita, la possibilità di aver superato la fase più dura del rallentamento economico si fa sempre più concreta.

 

In conclusione, sebbene dopo un impressionante rally il mercato azionario russo sembra aver scontato una risoluzione pacifica della crisi ucraina, non ci affretteremmo a prendere profitti, poiché potrebbero essercene ancora altri da cogliere. Il mercato rimane fortemente conveniente, inoltre è ancora in ritardo rispetto ai competitor dei Mercati Emergenti. Il prezzo del petrolio è di supporto e il rublo si è stabilizzato. Sembra che l’economia del Paese stia invertendo la rotta rispetto al rallentamento economico e che il contesto politico stia migliorando. L’imminente flusso di dividendi costituirà un fattore di sostegno per il breve termine. Al momento, quindi, il bicchiere potrebbe finire con l’essere più mezzo pieno che mezzo vuoto.

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