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6/18/2014
Confermiamo il posizionamento neutrale nei titoli azionari, in quanto le borse dei Paesi industrializzati presentano valutazioni dificili da giustiicare nell’attuale contesto di crescita modesta. Dal canto loro, le obbligazioni appaiono persino più onerose. I rendimenti dei titoli di Stato dell’Eurozona hanno toccato nuovi minimi storici in attesa di possibili stimoli monetari da parte della BCE; a nostro avviso, però, le autorità monetarie agiranno con più cautela di quanto si potrebbe desumere dalle dichiarazioni ufficiali. Manteniamo quindi una posizione di sottopeso nell’area fixed income. I massimi storici raggiunti da alcuni indici come l’S&P 500, a fronte dei dati deludenti sulle economie di USA e Cina e delle tensioni politiche in Ucraina e Thailandia, lasciano poco margine per ulteriori rally azionari a breve termine.
A gettare un’ombra sulle borse dei Paesi sviluppati è anche l’ascesa dei partiti euroscettici alle recenti elezioni parlamentari europee, che potrebbe ostacolare le riforme indispensabili per la regione. Esistono tuttavia una serie di fattori positivi che ci impediscono di sottopesare le azioni. Innanzitutto, le banche centrali non metteranno a rischio la ripresa economica. Nelle ultime settimane, le autorità si sono dimostrate più concilianti. Rivolgendosi agli organi istituzionali USA, la Presidente della Fed Yellen ha affermato che l’economia statunitense non è ancora abbastanza forte da giustiicare un inasprimento dei tassi nell’immediato. La BCE si appresta a intervenire con ulteriori stimoli monetari e la Cina ha annunciato nuove misure a supporto di alcune aree del sistema bancario. Nei prossimi mesi, queste decisioni potrebbero tradursi in una ripresa dell’attività economica e della crescita degli utili.
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