I livelli più elevati delle valutazioni dei titoli non sono un problema, data la ripresa degli utili e dell’attività economica e l’elevato prezzo delle obbligazioni
Nonostante i livelli più elevati delle valutazioni dei titoli, l’azionario continua a essere l’asset class di Union Bancaire Privée - UBP, che ha presentato ieri a Milano l’outlook per il prossimo semestre. Lo scenario delineato dal cil Sylvain Perrig, cio di UBP, è positivo: "Ci aspettiamo un’attività più forte, sostenuta da buone notizie. Lo scenario di un aumento dei tassi di interesse statunitensi a lungo periodo e di un irripidimento della curva non si è verificato". Il calo dei tassi a lungo, che ha sorpreso molti investitori, è il risultato di tre fenomeni principali: la chiusura di forti posizioni corte su bond a lungo termine; attività economica deludente nel primo trimestre; posizione più accomodante delle attese da parte della Federal Reserve.
"Questo trend non mette in discussione il nostro scenario di base, in cui prevediamo un rialzo dei tassi stimolato da una crescita più forte nei paesi sviluppati", ha evidenziato Perrig, aggiungendo che "l’azionario rimane l’asset class che privilegiamo". I livelli più elevati delle valutazioni dei titoli (in termini assoluti) non sembrano essere un problema in questa fase, data la ripresa degli utili e dell’attività economica e l’elevato prezzo delle obbligazioni. "E’ vero che, da inizio anno, abbiamo assistito a una rotazione settoriale, dagli asset di tipo growth a quelli difensivi; tuttavia, restiamo convinti che l’innovazione resti un tema centrale sia nel medio sia nel lungo termine", ha concluso Perrig. Inoltre, il numero di operazioni di M&A, assieme ai programmi di buyback, dovrebbe continuare a dare sostegno ai mercati azionari.
Ma quali sono i settori sui cui conviene puntare? Temi come l’innovazione (soprattutto sui titoli growth americani) e i Paesi europei, anche periferici, continuano a essere privilegiati. Come spiegato da Rupert Welchman, senior portfolio manager, Pan-European Equities di UBP, "sebbene possa sembrare che siano passati molti anni dall’inizio della crisi finanziaria, le nostre economie sono ancora dominate dalle sue conseguenze, che sembrano ancora avere l’epicentro in Europa". Passando al reddito fisso, i bond convertibili sembrano essere un buon veicolo d’investimento, poiché combinano la qualità difensiva del reddito fisso con il potenziale rialzista degli strumenti azionari, offrendo così il caratteristico profilo di ritorno asimmetrico. Nicolas Delrue, investment specialist per i bond convertibili di UBP, ha evidenziato che "l’outlook per tali strumenti è in questa fase molto positivo, poiché un numero crescente di compagnie li utilizza per far fronte alle proprie necessità di finanziamento e gli investitori li ritengono sempre più una valida alternativa sia alle azioni sia alle obbligazioni".
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