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Allianz G.I., tutte le possibilità dell'azionario

5/27/2014

Nei prossimi mesi i mercati azionari dovrebbero godere del supporto di una politica monetaria ancora accomodante e di un’accelerazione della crescita. E' quello che ritengono gli analisti di Allianz Global Investors


Nei prossimi mesi i mercati azionari dovrebbero godere del supporto di una politica monetaria ancora accomodante e di un’accelerazione della crescita. E' quello che ritengono gli analisti di Allianz Global Investors, nel loro outlook mensile di maggio. 

 

In un contesto di rendimenti reali modesti, i dividendi continueranno probabilmente a rappresentare un elemento importante per i rendimenti azionari complessivi. Le valutazioni dell’azionario globale si attestano leggermente al di sopra dei livelli storici. Il P/E di Shiller corretto per il ciclo mostra differenze significative a livello di singole aree e paesi. Nei prossimi mesi la Realpolitik potrebbe provocare un aumento della volatilità. Eventuali correzioni temporanee delle asset class rischiose possono rappresentare occasioni interessanti per incrementare le posizioni.

 

Per quanto riguarda l'Europa, gli indicatori di sentiment  sono in chiaro rialzo da alcuni mesi. In base ai dati preliminari, la fiducia dei consumatori è migliorata all’inizio del secondo trimestre, mentre il sentiment dei responsabili degli acquisti in aprile ha raggiunto il livello più alto degli ultimi tre anni. Questo conferma il nostro giudizio, secondo cui l’area euro ha intrapreso un percorso di crescita moderata, che si sta diffondendo a livello geografico. La crisi del debito non è stata ancora superata, ma sono stati fatti senza dubbio grandi progressi sia a livello nazionale (ad es. eliminazione della maggior parte dei deficit con l’estero dei Paesi in crisi) sia a livello UE (ad es. passaggi cruciali verso l’unione bancaria). In Italia le riforme hanno ripreso velocità dopo la formazione del nuovo governo. Negli utili aziendali si delineano alcuni casi di indebolimento causati dal rallentamento dei paesi emergenti: tuttavia, le valutazioni interessanti e la raccolta positiva continuano a sostenere questo segmento.

 

Negli Usa, il miglioramento dei dati congiunturali avvalora il nostro giudizio secondo cui la debolezza di inizio d’anno era da imputarsi all’inverno particolarmente rigido, e la normalizzazione delle condizioni meteo potrà favorire la ripresa. L’orientamento decisamente meno restrittivo della politica fiscale USA favorisce il rafforzamento della congiuntura statunitense nel corso dell’anno. A fronte della ripresa congiunturale e della solidità dei dati sul mercato del lavoro, la Fed prosegue la riduzione del volume mensile di acquisto di titoli obbligazionari. Dopo l’avvio poco convincente nella stagione di pubblicazione dei risultati aziendali relativi al primo trimestre 2014, sono emersi segnali di un’inversione positiva delle revisioni degli utili. Tuttavia, in base al P/E di Shiller, il mercato USA risulta tra i mercati azionari più cari, anche da un punto di vista storico.

 

In Giappone, invece, le politiche monetaria e fiscale espansive dopo il cambio di governo (“Abenomics”) hanno “fatto scintille”, ma rimangono alcuni punti interrogativi.Resta da capire se tutto ciò sarà sufficiente per una ripresa sostenibile dell’economia nipponica. In assenza di progressi sul fronte delle riforme strutturali, la cosiddetta terza “freccia” della “Abenomics”, e senza una crescita della domanda privata interna, probabilmente non si avranno effetti positivi duraturi. La debolezza dello yen ha contribuito ad aumentare la competitività, favorendo le aziende del Paese orientate all’esportazione. Di recente, tuttavia, gli indicatori congiunturali hanno sorpreso in negativo. L’economia nipponica deve assimilare tra l’altro l’aumento dell’IVA introdotto in aprile.

 

I Paesi emergenti devono affrontare diverse sfide, quali il notevole indebitamento del settore privato, in particolare in Cina, e la debolezza dello yen, che influisce negativamente sulla competitività degli esportatori asiatici. La differenziazione tra i diversi Paesi assume particolare importanza. La situazione nei mercati emergenti è comunque molto migliore che a metà/fine anni novanta. Di recente i dati congiunturali hanno superato le modeste aspettative degli investitori e lo scenario di crescita si è rischiarato. La valutazione delle azioni è tornata ad essere più favorevole. Oltre che di dati economici leggermente migliori, i mercati emergenti beneficiano anche di un sentiment più positivo.

 

Dal punto di vista settoriale, i titoli energetici e, in particolare, i titoli farmaceutici, evidenziano dividend yield attraenti, un’interessante crescita dei dividendi e la possibilità di incremento delle distribuzioni. Dopo la recente debolezza, il settore dei beni di consumo non ciclici torna in evidenza beneficiando della stabilizzazione in atto nei Paesi emergenti. I titoli tecnologici traggono vantaggio dalla ripresa del ciclo di investimenti, dall’aumento delle attività di fusione e dai convincenti dati sugli utili. In alcuni comparti specifici all’interno del settore tecnologico si sono tuttavia registrate prese di profitto selettive.

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