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Pictet non si fida dell'obbligazionario

5/13/2014

Neutralità sull'azionario, meno fiducia nell'obbligazionario. E' quello che emerge dal barometro di maggio di Pictet, intitolato "Crescita più robusta, rendimenti più elevati"


Neutralità sull'azionario, meno fiducia nell'obbligazionario. E' quello che emerge dal barometro di maggio di Pictet, intitolato "Crescita più robusta, rendimenti più elevati". 

 

Confermiamo l’assetto neutrale sull’azionario alla luce di valutazioni che in parecchi casi già scontano l’accelerazione economica. Nel breve periodo vediamo pochi catalizzatori in grado di rilanciare l’azionario globale e farlo uscire dal ristretto intervallo in cui è rimasto coninato negli ultimi tempi. Siamo tuttavia pronti a riassumere una posizione più costruttiva in caso di aumento degli utili e/o di una nuova ondata di allentamento monetario.

 

Sul reddito fisso abbiamo ridotto gli investimenti sino al sottopeso. La flessione dei rendimenti nominali e reali in prossimità del limite inferiore dei recenti intervalli di contrattazione (rispettivamente al 2,60% e allo 0,42% per i Treasury USA a 10 anni) appare eccessiva a fronte dell’accelerazione economica e dell’inlazione, su cui nutriamo apettative di risalita. Nell’area euro il quadro è simile: i rendimenti dei bond tedeschi sono diminuiti nonostante la ripresa dell’Eurozona , come illustrato dal graico. In termini di valute la nostra preferenza va al dollaro, che dovrebbe continuare ad apprezzarsi parallelamente al miglioramento congiunturale e alla riduzione del quantitative easing. Il rialzo dei nostri indicatori del ciclo economico suggerisce che il ritmo della crescita è superiore al potenziale nei Paesi avanzati e prossimo a tale livello in quelli emergenti. Negli Stati Uniti, dopo un primo trimestre deludente (in cui il PIL è cresciuto di appena lo 0,1% su base annua), si attende un aumento della produzione sino al 3% fra aprile e giugno.

 

Al recente incremento degli investimenti delle imprese USA, particolarmente incoraggiante, fa da contraltare la debolezza del settore residenziale. I nostri indicatori anticipatori relativi all’eurozona puntano a una crescita ancora robusta che però potrebbe presto raggiungere il punto di inversione.

 

In Giappone, le condizioni economiche restano incerte, in quanto la spesa al consumo, robusta prima del rialzo dell’IVA di inizio aprile, ha cominciato a calare. La BoJ ha recentemente ribassato all’1,1% le previsioni di crescita per l’esercizio in corso. Tuttavia, siamo sempre dell’avviso che nella seconda metà dell’anno le esportazioni godranno della continua debolezza dello yen, e che gli incrementi salariali potranno attenuare l’effetto della maggiorazione dell’imposta sui consumi.

 

Nelle aree emergenti si registra un miglioramento in base agli ultimi incoraggianti dati degli indici PMI. Per il secondo trimestre, gli indicatori del mercato cinese suggeriscono un rimbalzo trainato da esportazioni e vendite al dettaglio, ma non bisogna perdere di vista la decelerazione del settore edile. Nel complesso, la ripresa globale in atto è una delle più deboli della storia, ma crediamo che la situazione migliorerà a partire da luglio.

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