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Morgan Stanley sottopesa la Russia

3/10/2014

Il team global emerging market equity di Morgan Stanley Investment Market in merito ai recenti eventi geopolitici in Russia e Ucraina mette luce sulle ripercussioni sui propri investimenti azionari


 Il team global emerging market equity di Morgan Stanley Investment Management in merito ai recenti eventi geopolitici in Russia e Ucraina mette luce sulle ripercussioni sui propri investimenti azionari.

"Nel portafoglio global emerging markets equity non abbiamo esposizioni verso l’Ucraina e sottopesiamo la Russia da diversi anni, in linea con le nostre tesi strutturate riguardanti una serie di fattori, primo fra tutti il fatto che Putin ha perso le caratteristiche di riformista che aveva nei suoi primi anni di potere e ha sempre di più interferito con il libero operare delle forze di mercato. Riteniamo altresì che la Russia abbia perso le fonti di nuova crescita e non abbia investito a sufficienza in infrastrutture e altri settori chiave durante gli anni d’oro in cui i corsi petroliferi salivano. Alla luce degli ultimi avvenimenti in Ucraina e delle prospettive di un crescente rischio politico in Russia connesso alla situazione ucraina, abbiamo ulteriormente incrementato il sottopeso della Russia di circa 100 pb". 
 

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"Fondamentale, per il nostro processo d’investimento, è valutare le regole del gioco in tutti i paesi in cui investiamo. In Russia, l’economia è da tempo “ingessata”, con una leadership vecchia, bassi livelli d’investimento (sia investimenti nazionali che diretti esteri), prospettive demografiche preoccupanti, un’élite politica in fase di consolidamento e nessuno slancio riformista che possa modificare l’attuale traiettoria. Anche se tutti questi fattori hanno contribuito alla sottoponderazione della Russia negli ultimi anni, la nostra selezione dei titoli ha privilegiato società che offrono un vantaggio competitivo quali quelle del comparto informatico (IT) in larga misura indenne dall’intervento pubblico. L’esposizione del portafoglio in Russia è basata sulle nostre convinzioni riguardanti questi elementi bottom-up. Abbiamo monitorato costantemente la situazione macroeconomica top-down ridimensionando la nostra ponderazione, a seconda delle esigenze, in tempi come questi in cui pensiamo che gli effetti potrebbero essere a lungo termine".

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