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12/18/2013 | Alessandro Chiatto
Il tapering è più vicino di quanto non ci si aspetti. Ne è convinto Anthony Doyle, team fixed income di M&G Investments, che analizza la situazione relativa alla riduzione degli stimoli all'economia da parte della Federal Reserve.
A settembre il FOMC ha stupito tutti, mercati ed economisti, con l'annuncio da parte dei membri della Commissione di frenare sul tapering, proseguendo con il programma di acquisti per 85 miliardi di dollari al mese. Dopo tre mesi, l'opinione generale è che la Fed non rallenterà il passo degli acquisti di Treasuries e di crediti ipotecari.
Tuttavia, la Fed ha svariate buone ragioni per fare un tapering graduale. In primo luogo, l'inflazione non è un problema, è al di sotto del target ed è vicina ai minimi storici. Secondo, il tasso di interesse sui mutui ai trent'anni è aumentato dal 3,5% di maggio a circa il 4,5% di oggi, con un impatto sulla capacità di acquisto degli immobili. Terzo, c'è una continua preoccupazione che il 2014 possa portare un ritorno della politica del rischio calcolato, che ha caratterizzato gli ultimi giorni di settembre, con i Treasury Usa a segnalare che il tetto del debito sarebbe stato alzato a febbraio o marzo per evitare il default. Infinel, la Fed non è assolutamente vicina ad alzare i tassi.
La Fed vuole vedere un miglioramento generale su tre variabili economiche fondamentali, ovvero occupazione, crescita e inflazione, prima di ridurre l'entità del programma di acquisto di bond.
Dopo la sorpresa dell'annuncio di settembre, crediamo che ogni meeting del FOMC da qui in avanti sia "in gioco": ovvero che ci siano buone probabilità che la Fed possa agire in modo da ridurre in qualche modo il programma di acquisti finché raggiungerà la parità di bilancio. Una riduzione negli acquisti non è un inasprimento della politica, ma un segnale positivo che mostra la fiducia dei politici in un'economia statunitense in fase di guarigione dopo la crisi finanziaria. La politica dei tassi di interesse è destinata a rimanere accomodante per molto tempo ancora, anche dopo che sarà raggiunta la parità di bilancio.
Considerati gli sviluppi dell'economia Usa negli ultimi tre mesi, l'annuncio della FOMC di dicembre potrebbe già annunciare o una piccola riduzione del programma di acquisti, o un aggiustamento della soglia del tasso di disoccupazione, o un piccolo progresso sull'inflazione.
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