Risparmio: il mattone non piace più, meglio i fondi
12/3/2013 | Massimo Morici
La conferma questa volta viene dall'ultima edizione dell'Osservatorio Anima - GfK Eurisko. Ecco i risultati
Il mattone continua a perdere appeal in Italia. La conferma questa volta arriva dalla quinta edizione dell'Osservatorio Anima SGR - GfK Eurisko, che segnala il trend di discesa di interesse per gli investimenti immobiliari. Questa la fotografia alla fine di ottobre: se il 14% del campione (991 famiglie bancarizzate) non farebbe alcun investimento e il 24% non ha soldi da investire, di contro il 37% è pronto a investire e, di questi, il 20% in prodotti finanziari (a maggio, ultima rilevazione, era il 23%) e solo il 16% in immobili rispetto al 20% di un anno fa, portando questa asset class allo stesso livello dei fondi tra le preferenze degli investitori.
Quest’ultima dinamica, se da un lato evidenzia il venir meno del “bene rifugio” della casa, dall'altro è legata all’incertezza ancora legata al regime di tassazione che verrà deciso nella legge Finanziaria sugli immobili, si legge nel report dell'Osservatorio sui risparmi. Ma si risparmia in Italia in vista di cosa? Stando al sondaggio, il 22% ha risposto di mettere da parte per ripararsi da emergenze e imprevisti, mentre l’11% per accumulare una "riserva" per il futuro; ancora il 15% risparmia per andare in vacanza, l’11% per l’istruzione dei figli e il 7%, probabilmente sulla spinta delle agevolazioni fiscali prorogate dal Governo anche per il 2014, per acquistare e ristrutturare casa.
Per la maggior parte degli intervistati la strategia ritenuta ancora vincente è quella della prudenza nell’affrontare le spese, tendendo così a limitare il superfluo. E in linea con questa tendenza la propensione a investire sembra gradualmente ridursi, anche a causa della minore disponibilità economica. Se resta stabile la quota di chi intende mettere da parte del denaro per risparmiare o investire (dal 34 si passa al 36%), così come quella che dichiara di ridurre le spese superflue - dal 75% di maggio oggi si passa al 73% - sono in calo gli italiani che dichiarano di usare i soldi messi da parte (oggi l'8% mentre a maggio si parlava del 14%).