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10/29/2013 | Alessandro Chiatto
Il dollaro Usa risulta molto più sottovalutato rispetto a tutte le altre valute. E' l'analisi di Mike Riddell, gestore obbligazionario di M&G sul mercato valutario, il quale focalizza l'attenzione sulla divisa a stelle e strisce.
"Il dollaro statunitense è rimasto forte durante il primo e il secondo trimestre - spiega Riddell - ma nella terza frazione dell’anno c’è stato uno sviluppo interessante: nonostante la buona tenuta contro la maggior parte delle valute dei Paesi emergenti, il biglietto verde è colato a picco nei confronti di altre valute del mondo sviluppato., Gli aspetti positivi a lungo termine per il dollaro USA sono ancora presenti, ma di recente sono stati messi in ombra dai fattori negativi. Dunque, cosa è cambiato? La recente debolezza del biglietto verde deriva probabilmente dalla decisione assunta dalla Fed a settembre di rinviare i tagli al quantitative easing, dall’assurda situazione sul budget e dall’enorme ondata di vendite su una montagna di posizioni lunghe in dollaro".
"Il dollaro statunitense oggi risulta molto più attraente dal punto di vista tecnico. Rispetto ai mesi precedenti di quest’anno, il posizionamento sul dollaro ha subito una brusca inversione e, secondo le stime di Deutsche Bank, il biglietto verde è l’unica posizione corta consistente sul mercato. Quanto conta questa realtà? Per chiudere con una citazione di John Maynard Keynes riguardo agli investimenti, 'è la sola sfera della vita e dell’attività in cui è sempre solo la minoranza, e non la maggioranza, a godere di vittoria, sicurezza e successo. Quando scopri che qualcuno è d’accordo con te, cambia idea. L’esperienza mi ha insegnato che se riesco a convincere il Consiglio della mia compagnia di assicurazioni a comprare un’azione, quello è il momento giusto per venderla'".
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