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Commodity: ecco perché gli USA andranno a tutto gas

5/2/2013 | Roberto Abate

Lo sfruttamento dello shale gas avrà impatti simili a quello dei giacimenti di petrolio off - shore. Lo spiegano gli esperti di M&G e Allianz Global Investors


In futuro saranno solo l’America e le sue aziende a beneficiare del gas a basso prezzo, come molti ritengono? Una domanda che cominciano a farsi diversi investitori in tutto il mondo. “È ormai opinione comune che, grazie alle scoperte di petrolio e gas di scisto (“shale gas”) degli ultimi due decenni, gli Stati Uniti riusciranno a raggiungere l’autosufficienza energetica” , spiega Nicolo Carpaneda, investment specialist in M&G. “La conseguente flessione delle quotazioni del gas – prosegue - favorisce la concorrenza in alcuni settori dell’economia interna, a cominciare dai prodotti chimici e dai metalli primari, riducendo i costi sia delle materie prime che dell’energia”.

Ma le formazioni di scisto non sono una prerogativa dei territori Oltreoceano. Lo spiega un esperto del settore, Michele Crivellari, managing director industrial di CPL, società del settore energetico. "I paesi più interessanti in Europa sono Polonia, Ucraina e Regno Unito, ma a livello mondiale, oltre a Brasile, Argentina, Cina e Messico, sono gli Stati Uniti i veri registi di questo boom sul gas estratto dalle rocce. I progetti statunitensi sono di sfruttare i gasfields per divenire esportatori di gas tramite i terminal GNL ad Est e a Sud nell'area del Golfo del Messico”.

Non tutti i Paesi però stanno scommettendo su questa nuova fonte di energia. Se in Cina la rivoluzione sotterranea dello shale gas potrebbe sembrare più un sogno che una meta concreta (l’opinione pubblica locale è ancora scossa dai recenti dati sulla pessima qualità dell’aria in molte città), nell’Unione europea solo il Regno Unito sta preparando agevolazioni fiscali per sviluppare il settore del gas da scisto. Non è la sola. Lo scorso gennaio a Davos Royal Dutch Shell ha sottoscritto un accordo cinquantennale di condivisione dei profitti con l’Ucraina per la trivellazione e la ricerca di petrolio e gas di scisto.

E secondo le indagini preliminari, in 32 Stati (alcuni anche nella Ue, come la Spagna) il volume di gas di scisto tecnicamente utilizzabile supera di oltre sei volte quello degli Stati Uniti. Ma i Paesi europei troveranno finalmente il modo di superare gli ostacoli allo sfruttamento dello shale gas? Questa nuova fonte di energia, inoltre, saprà sostenere la crescita e l’occupazione nelle economie più deboli, rendendo più competitive le imprese locali in alcuni settori?

Di certo c'è che il gas è un’ottima alternativa a diversi combustibili fossili. E che si tratti di una rivoluzione con conseguenze anche sui mercati finanziari, lo spiega anche Christopher Wheaton, senior research analyst di Allianz Global Investors: "Il gas di scisto da esperimento scientifico è diventato una tecnologia avanzata, provocando conseguenze dirompenti che gli operatori non si sarebbero mai aspettati in meno di 10 anni, con impatti sul settore dell’energia che non si registravano dallo sviluppo dei giacimenti di petrolio off-shore negli anni ‘70”. ll settore, infatti, spenderà fino a 48 miliardi di dollari ogni anno fino al 20151 per lo sviluppo del gas di scisto, e, conseguentemente, i prezzi del gas naturale sono scesi molto negli Stati Uniti, che infatti oggi generano energia a costi più bassi del 15%-25%2 rispetto agli altri paesi OCSE.

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