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2/20/2013 | Massimo Morici
Nei prossimi giorni l’Italia sarà l’osservato speciale numero uno dagli investitori nel reddito fisso. Il paese sarà chiamato alle urne domenica e lunedì per il rinnovo del Parlamento. La tensione sui mercati obbligazionari per ora non c'è: lo spread tra Btp e Bund a 10 anni è tornato sotto i 270 punti base con il rendimento del Btp in calo al 4,36%.
Ma se sui mercati soffia la bonaccia (per ora), i principali operatori suonano il campanello d'allarme. L'agenzia di rating Standard & Poor's (S&P) teme che le elezioni in Italia possano farci abbandonare il sentiero delle riforme strutturali. Il rating sovrano sull'Italia è stato fissato il 12 dicembre scorso da S&P a BBB+, con outlook negativo. Rispondendo alle domande degli investitori sui paesi dell'Eurozona che presentano le maggiori criticità, S&P ha dichiarato infatti che "la frammentazione e la debolezza delle coalizioni politiche che hanno guidato il paese contribuiscono a spiegare l'alto debito pubblico, stimato al 127% del PIL a fine 2012”.
Più pessimista l'agenzia Reuters che ha di recente pubblicato un "insight" sulla situazione italiana che dice tutto fin dal titolo: "Roma brucerà, a prescindere dal risultato elettorale". Ecco il perché: "Al di là di chi vincerà le elezioni - si legge - è probabile che il lungo declino economico dell'Italia continuerà perché il prossimo governo non sarà sufficientemente forte per portare avanti le dure riforme necessarie per rendere di nuovo competitiva la sua economia".
Quali sono, invece, gli scenari più favorevoli secondo i grandi investitori? Credit Suisse scrive che un eventuale accordo post-elettorale tra la coalizione di centrosinistra e quella centrista per formare il governo "sarebbe chiaramente positivo" per i mercati, ma solo se la maggioranza al Senato fosse "sufficiente", e cioè "di almeno 170-180" voti. Uno scenario che è dato al 50% delle possibilità - comunque tanto rispetto all'ipotesi di un successo netto di Bersani alla Camera e al Senato (solo il 25% delle possibilità).
In assenza di una forte maggioranza, il centro-sinistra e il centro potrebbero essere spinti a formare un'alleanza informale su certi temi, scrive Morgan Stanley in un recente report, aggiungendo che la riconferma di Mario Monti a premier garantirebbe alla futura coalizione un senso di continuità con il precedente governo tecnico, anche se un'alleanza simile, ammette la banca, sarebbe troppo eterogenea e instabile rallentando il ritmo delle riforme economiche. Anche Schroders ritiene che Bersani diventerà con molta probabilità il prossimo premier e che unirà le sue forze con la coalizione che sostiene l'ex premier tecnico Mario Monti al Senato.
A pochi giorni dal voto, hanno acceso i radar anche i colossi del risparmio gestito che si stanno muovendo per capire cosa fare con i Btp in portafoglio. Tra questi BlackRock. I vertici del fondo, secondo quanto riporta il Corriere della sera, saranno in missione a Roma nei prossimi giorni per farsi consegnare in forma privata gli ultimi sondaggi (la cui diffusione a ridosso del voto è proibita) per magari decidere se e come investire. “Chi fa il giro dei sondaggisti alla vigila del voto, come BlackRock, ha tutta l’aria di preparare tattiche da fine settimana: prendere posizioni venerdì, rialziste o ribassiste, in base agli ultimi rilevamenti”, scrive il quotidiano di via Solferino. Come andrà a finire, lo scopriremo alle aste Bot e dei titoli a medio lungo termine previste il 26 e 27 febbraio e del 12 e 13 marzo.
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