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Valute: se il Giappone mette l'elmetto

2/19/2013

E' in atto una "guerra tra le valute" o si tratta solo di una finzione giornalistica? Il commento di Sara Yates global currency strategist di JP Morgan Private Bank.


E' in atto una "guerra tra le valute" o si tratta solo di una finzione giornalistica? Di seguito pubblichiamo il commento focalizzato sulla politica monetaria del Giappone di Sara Yates, global currency strategist di JP Morgan Private Bank.

Come ci aspettavamo, il G20 ha fatto sì che aumentassero i titoli sulla stampa dedicati alle "guerre valutarie". Tuttavia, come anticipato la scorsa settimana, è poco probabile che il risvolto di questa grande attenzione sia un cambiamento di politica monetaria del Giappone.

Il motivo principale è che una politica monetaria più accomodante non determina necessariamente una guerra valutaria. Una guerra moneta ha un significato preciso: avviene quando una banca centrale svaluta di proposito la propria moneta per trarne un vantaggio competitivo. D’altro lato, un allentamento della politica monetaria per stimolare un'economia depressa (che indebolisce anche la moneta corrente) è in genere il mandato di una banca centrale.

E forse ancora più importante è ciò in cui i membri del G7 si sono impegnati. Ad esempio, gli Stati Uniti sono al terzo round del quantitative easing e il Regno Unito ha un programma di acquisto di asset per un importo di 375miliardi di sterline. Per questo è molto difficile che alcuni paesi del G7 possano criticare l'azione del Giappone. Senza il sostegno del G7, riteniamo che sia molto difficile che il G20 possa isolare il Giappone.

Un secondo motivo per il quale continuiamo a prevedere che la Banca del Giappone possa allentare ulteriormente la politica monetaria è basato sull’outlook economico del Giappone. Secondo i dati relativi al PIL del quarto trimestre del 2012, l'economia giapponese ha subito una contrazione per il 3° trimestre consecutivo (contrazione dello 0,1%). Anche la deflazione continua a pesare sull'economia, con prezzi in calo dello 0,1% anno su anno a dicembre 2012.

Al contrario, riteniamo che la domanda chiave per lo Yen giapponese non sia se si deprezzerà, ma quanto velocemente. Crediamo che la risposta in parte dipenderà da chi sarà nominato come prossimo governatore della Banca centrale del Giappone. La scorsa settimana i media hanno sorpreso il mercato indicando Muto come il principale concorrente. Muto é considerato il meno incline a politiche di allentamento, ma potrebbe intensificare ancora l’allentamento della politica monetaria. Di conseguenza, rimaniamo ribassisti sullo Yen giapponese.

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