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Equity: partenza in sordina per gli emergenti

2/18/2013 | Roberto Abate

Raiffeisen Capital Management: la maggior parte dei mercati azionari emergenti non ha potuto trarre profitto dall'atmosfera positiva a livello internazionale di inizio 2013, ma le prospettive a lungo termine rimangono positive


L’atmosfera relativamente positiva a livello internazionale sui mercati azionari nell’ultimo trimestre del 2012 è ulteriormente migliorata all’inizio dell’anno e di recente ha addirittura fatto registrare dei valori estremamente ottimistici, come ad esempio negli USA. Ma non nei paesi emergenti, dove la maggior parte dei mercati azionari non hanno però potuto quasi più trarne profitto, si legge in un recente outlook di Raiffeisen Capital Management secondo cui a lungo termine le prospettive per azioni, obbligazioni e valute della maggior parte dei paesi emergenti rimangono ancora positive.

Ma ecco una view per i singoli paesi.

India
Le quotazioni azionarie in India hanno registrato un forte rialzo negli ultimi mesi. Per quanto riguarda la crescita economica però non si intravede al momento nessun trend al rialzo. Da molto tempo l’economia indiana viene frenata da investimenti insufficienti nelle capacità produttive e soprattutto nell’infrastruttura. Il tasso di crescita della massa monetaria e della concessione di prestiti sono tuttora in forte discesa e rimane incerto, se il recente allentamento della politica dei tassi d’interesse sia in grado di interrompere questo trend.

Brasile
Le previsioni degli analisti sull’economia brasiliana vengono corrette sempre di più verso il basso. Nel 2013 dovremmo assistere a una crescita economica intorno al 3% in termini reali - tuttavia con rischi decisamente maggiori verso il basso che verso l’alto. L’economia potrebbe crescere in modo leggermente più sostenuto verso la metà dell’anno al più presto, in concomitanza con una ripresa degli investimenti.

Repubblica Ceca
La crisi del debito nella zona euro e i programmi di risparmio del governo ceco pesano ancora sull'economia ceca. Nelle elezioni presidenziali si è imposto Milos Zeman che è sia europeista sia filorusso ed è a sfavore delle misure di risparmio del governo implementate di recente. Il potere della sua carica sulle effettive decisioni politiche è però relativamente limitato.

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