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1/22/2013 | Roberto Abate
E' il ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem (nella foto) il nuovo presidente dell'Eurogruppo. La sua nomina è stata ufficializzata lunedì al termine di una riunione dei ministri delle Finanze dell'area euro. Con un mandato di due anni e mezzo, Dijsselbloem, che subentra al veterano Jean-Claude Juncker, alla guida dell'Eurogruppo dal 2005, è un socialdemocratico con una reputazione da mediatore, anche se non ha ancora nessuna esperienza internazionale di rilievo.
La Germania è stato il suo grande sponsor, insieme ai paesi finanziariamente più virtuosi dell'eurozona. Il fronte meridionale dell'area euro ha invece mostrato minore entusiasmo: mentre Italia e Francia non hanno espresso un'opposizione formale, la Spagna si è opposta ufficialmente alla sua nomina, interrompendo quindi la tradizione che vuole l'elezione del presidente dell'eurogruppo all'unanimità.
Tuttavia, nella conferenza stampa al termine dei lavori, Dijsselbloem ha assicurato i giornalisti che "la solidarietà è in testa alla lista di priorità", sottolineando che si può perseguire la solidarietà "rispettando il pareggio di bilancio". Poi delineando la sua agenda, ha elencato nell'ordine: il completamento dell'unione bancaria, la continuazione del consolidamento dei conti, e (soltanto in ultima istanza) il ritorno alla crescita.
L'Eurogruppo, infine, ha dato il via libera alla tranche del prestito alla Grecia per 9,2 miliardi: 7,2 miliardi serviranno per la ricapitalizzazione delle banche, 2 miliardi per le necessita' di bilancio. Le decisioni formali dell'Esm, invece, saranno prese entro il mese.
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