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2013, ottimismo sul fronte del debito pubblico italiano

12/31/2012

Dopo un 2012 iniziato male ma poi successivamente caratterizzato dal grande successo del Btp Italia e dagli ottimi rendimenti dei Btp, ora ci si chiede che 2013 sarà per il debito pubblico tricolore.


Alla fine del 2011 i mercati non davano per scontata la capacità del Tesoro di coprire le aste e rifinanziare il debito in scadenza. Nell'asta del dicembre 2011 il Tesoro, per piazzare 2,5 miliardi di Btp a tre anni, pagò un drammatico rendimento pari a 7,89%.
Un anno fa serpeggiava il panico da default ma oggi, nonostante il debito pubblico italiano abbia superato i 2 mila miliardi e ci siano in circolazione 1.680 miliardi di titoli tricolori, nessuno mette in dubbio la capacità di Roma di collocare i bond del bel Paese.

Che 2013 sarà invece per il debito pubblico italiano?

 

Previsioni 2013

Per il nuovo anno – in cui i collocamenti tra breve, medio e lungo termine supereranno i 400 miliardi – regna l'ottimismo.

Il ritorno degli investitori internazionali, in cerca di rendimenti robusti per la copiosa liquidità immessa nel sistema dalla Fed, è un dato di fatto.

Il gestore indipendente Francesco Paglianisi, su Plus 24, stima che il fair value (il valore corretto) del decennale italiano sia pari al 4%, così come il rendimento del sottostante del Bund circa l'1,5%, con uno spread di 250 punti base.

Più alto dei 200 punti calcolati a suo tempo da Bankitalia e dai 164 punti stimati nel luglio scorso dal Centro studi di Confindustria.

L'incognita elezioni

C'è, è vero, la sfida elettorale, ma non preoccupa più di tanto gli operatori.
«In vista del voto – spiega Donatella Principe, head of istitutional business di Schroders Italia al Sole24 Ore– ipotizziamo un leggero peggioramento del quadro e un aumento della volatilità sui mercati. È possibile che serva qualche mese per la stabilizzazione, ma alla fine riteniamo che questa possa diventare un'opportunità di acquisto per i titoli di Stato piuttosto che un campanello d'allarme. Siamo in una situazione nella quale gli spread scendono nonostante la recessione. È un meccanismo virtuoso implicito generato dalla Bce e al momento basato solo su aspettative di intervento».

 

Grandi affari con i Btp
Come ha calcolato Il Sole 24 Ore, chi avesse acquistato un generico BTp a inizio anno e lo avesse rivenduto in dicembre avrebbe portato a casa in media, tra cedole incassate e rivalutazione del prezzo, oltre il 19%, con punte di quasi il 30% per i bond con scadenza superiore ai 10 anni. Si tratta il miglior rendimento di Eurolandia dopo lo strepitoso 127% del decennale greco.


Un rendimento figlio dell'opera del Governo Monti in termini di credibilità internazionale ma soprattutto dell'azione della BCE guidata da Draghi e dai suoi due maxiprestiti (LTRO) a tre anni che hanno dato la possibilità alle banche italiane di ottenere liquidità extra per rimborsare i bond bancari in scadenza senza emetterne di nuovi, alleviando il credit crunch e aumentando gli investimenti nei titoli di Stato del Paese.

Gli istituti di credito tricolori hanno aiutato ad assorbire le vendite dei titoli di Stato scaricati dagli stranieri: la quota detenuta dai non residenti sarebbe calata dal 50% al 30% circa, tra 300 e 350 miliardi in meno. In estate poi la Bce ha varato gli "scudi anti spread" (Omt) anticipando anche il varo del fondo di stabilità permanente Esm, che avrà una potenza di fuoco da 500 miliardi

Il successo del Btp Italia

Un piccolo miracolo del debito pubblico tricolore, nel 2012, è stato poi quello del BTp Italia, il nuovo bond pensato per il pubblico retail, l'unico legato all'inflazione nazionale.

In tre emissioni, grazie a questo strumento, il Tesoro ha raccolto 27 miliardi extra. Una bella sorpresa, che dimostra come l'Italia sia un Paese tanto indebitato quanto ricco.

 

Il Btp Italia tornerà anche nel 2013 con due emissioni: il Tesoro ha annunciato che manterrà sostanzialmente invariate le caratteristiche del titolo sia in termini di durata che di meccanismo di indicizzazione e di indice di inflazione utilizzato (quella, appunto, italiana).  

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