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Mercati emergenti: ecco le sfide di lungo periodo

12/20/2012

Secondo Raiffeisen Capital Management l'economia cinese nel 2013 potrebbe crescere di nuovo dell'8,5%


Mentre le previsioni congiunturali sono in generale piuttosto positive, i paesi emergenti a lungo termine si trovano davanti a delle sfide ben più grandi. Secondo Raiffeisen Capital Management riguardano tra l’altro la crescita in calo ormai da anni della produttività, gli standard tuttora bassi per quanto riguarda la gestione delle imprese e i diritti degli azionisti, una dipendenza ancora molto forte da industrie delle esportazioni basate sulle materie prime e i rischi economici e finanziari che nascono dal continuo apprezzamento delle valute.

In Cina, i recenti dati congiunturali hanno sorpreso positivamente e segnalano nuovi impulsi per l’economia. Hanno ripreso a salire le esportazioni, la fiducia dei consumatori e la produzione industriale e anche gli utili aziendali nel settore industriale sono cresciuti notevolmente nell’ultimo periodo. Nel 2013 secondo l'asset manager austriaco, l’economia cinese potrebbe quindi di nuovo crescere dell’8,5% circa in termini reali. Lo yuan al momento viene mantenuto pressoché stabile dalla banca centrale, anche è possibile un aumento della pressione al rialzo della valuta in occasione di una ripresa congiunturale.

Le azioni A sul continente cinese hanno invece subito nuovamente una leggera flessione e sono scese di quasi il 2,5%. In questo modo cresce ulteriormente la discrepanza tra azioni H e A (spesso anche per titoli della stessa società). Per Raiffeisen  CM  si vedrà probabilmente solo nei prossimi mesi, se saranno le azioni H (recentemente salite notevolmente) oppure le azioni A a riflettere i corsi “giusti”.

In India, infine,  il governo ha portato avanti i suoi piani di aprire il commercio al dettaglio alle imprese estere. Nonostante un deficit della bilancia commerciale record a ottobre, l’agenzia di rating Moody’s ha comunque assegnato all’India un rating creditizio stabile. "La combinazione di questi fattori ha dato nuovo slancio ai mercati azionari indiani – il BSE Sensex è salito del 4% circa e così da inizio anno ha fatto registrare un aumento del 25%", conclude l'asset manager austriaco.

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