Possibile contrazione dell’1,0% - 1,5% dell’economia nell’area euro. Nuovi tagli dei tassi da parte della Bce. Valore nei titoli di stato italiani e spagnoli. Ecco le previsioni per l'anno che verrà
Il 2013 sarà l'anno del rallentamento della crescita economica su scala globale, con una recessione nell’area euro. Le ultime previsioni cicliche di PIMCO, società leader negli investimenti globali, indicano una contrazione dell’1-1,5% nel 2013. L’austerity fiscale nell’eurozona continuerà ad agire da freno sulla crescita. PIMCO prevede inoltre che la Banca Centrale Europea taglierà il tasso di rifinanziamento dall’attuale 0,75% allo 0,5%.
Lorenzo Pagani, executive vice president e membro del comitato di portafoglio europeo, ha dichiarato: “Non prevediamo che tassi d’interesse più bassi producano impatti rilevanti sull’economia.” E ha aggiunto: “L’Europa non ha ancora un’attiva politica di crescita per il 2013”. Tuttavia, la decisione della Bce di espandere illimitatamente il piano di acquisti sul mercato ha ridotto notevolmente il rischio di insolvenze nei prossimi mesi.
Secondo PIMCO, negli Stati Uniti il 2013 sarà caratterizzato da un’intempestiva stretta fiscale affiancata da una politica monetaria espansiva sempre meno efficace, con un debole tasso di crescita del Pil tra l’1,3% e l’1,8%. Le economie in via di sviluppo non saranno immuni al rallentamento registrato nei principali mercati sviluppati.
La Cina probabilmente crescerà ad un tasso tra il 6,5% e il 7,5% nel corso del 2013; per rispettare l'obiettivo di crescita di lungo periodo del 7,5% oltre il 2013, dovrà adottare tempestivamente dei cambiamenti strutturali già a partire da quest'anno.
“Il 2013 sarà un anno di cambiamenti politici”, ha dichiarato Pagani: “Le autorità politiche globali dovranno affrontare le pressioni locali e internazionali per l'applicazione di cambiamenti strutturali in tutte le principali economie. La posta in gioco è il proseguimento del percorso di crescita in corso, nonché il passaggio a una crescita trainata dal settore privato prima che si esauriscano le risorse patrimoniali del settore pubblico che hanno sostenuto l'economia globale in questa fase di ripresa dalla crisi nello scenario di Nuova Normalità”.
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