Uno scenario moderatamente positivo, ma volatile, caratterizzato da una probabile recessione in Europa controbilanciata dalla crescita, anche se in rallentamento, negli Stati Uniti e in Cina. Ecco quello che ci attende nel 2013, secondo le stime di Russell Investments.
 

 

Le previsioni di Russell per il 2013 indicano un punto fermo, in questa situazione di totale incertezza. Si tratta degli Stati Uniti d'America, la cui crescita economica, dopo tre anni, si attesa ancora sui 2-2,5 punti percentuali. Con tanto di atteggiamenti inflazionistici immutati e volatilità che mette i mercati in un'ambigua opzione di risk-on/risk-off a mò di yo-yo. Il fiscal cliff rimane lo spettro più grande su territorio americano, mentre l'Europa resta una sorta di bicchiere mezzo vuoto, nonostante le rimarchevoli azioni della Banca Centrale Europea che ha immesso liquidità nel sistema bancario. Peccato il ciclo della crisi non trovi ancora una soluzione sotto il profilo politico e governativo. 

 

La Cina, conclude Russell, si presenta come uno dei territori più interessanti. Lo scorso anno il timore era quello di una decrescita, un processo che oggi sembra rientrato, mentre i mercati emergenti hanno sottoperformato perdendo e acquisendo appeal a ritmo alterno.
 

 

Il 2013 potrebbe dunque essere l'anno capace di portare bassi ritorni economici attraverso le maggiori asset class. Come reagire a questo scenario se si è investitori? Le parole chiave di Russell sono: diversificazione a livello globale, startegie multi-asset, management attivo e disciplinato, attenzione al portfolio management.