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Consulenti (ex-promotori): il 2013 sarà l'inizio di una nuova normalità

12/11/2012

La previsione di East Capital per il nuovo anno sottolinea come i mercati finanziari saranno caratterizzati da due tendenze principali.


"Ci aspettiamo che le economie emergenti, che non hanno un debito elevato o problemi di deficit, continuino a crescere sostanzialmente più velocemente rispetto alle economie sviluppate, che dovranno continuare a concentrarsi sull’austerità fiscale. I prossimi cinque anni potrebbero essere caratterizzati da bassa inflazione e crescita sostenibile, in cui la domanda interna diventerà il driver".

 

La previsione di East Capital per il nuovo anno sottolinea come i mercati finanziari saranno caratterizzati da due tendenze principali nel 2013; in primo luogo, dovrebbero tornare ad essere maggiormente guidati dai fondamentali, poichè l'economia globale sta lentamente tornando ad uno stato più normale.
La seconda tendenza può essere indicata come un rovesciamento del "flight to safety" che si è sviluppato nel corso degli anni della crisi, con i capitali che stanno ritornando verso i titoli azionari e i mercati emergenti.


Dopo cinque anni di turbolenza, l'economia globale sta lentamente tornando ad uno stato  di normalità.
Questo, a sua volta, significa che i mercati finanziari globali dovrebbero gradualmente iniziare a “ritornare alle origini”.
Si tratta di una buona notizia per i mercati emergenti, che hanno fondamentali interessanti.

È una notizia particolarmente buona per l'Europa dell’Est, che è stata vittima dei problemi che hanno colpito i vicini dell’Eurozona.
Tuttavia non pensiamo che le cose torneranno come erano prima della crisi. Prevediamo che il 2013 potrebbe essere l'inizio di una nuova normalità, in cui le economie e i mercati dell'Europa dell’Est si libereranno parzialmente dalla crisi, ma senza che vi sia un ritorno agli anni del boom che ha preceduto il crollo finanziario. Per la Cina, il 2013 potrebbe benissimo essere un anno che preannuncia un qualche tipo di ritorno in termini di politici, economici e finanziari.

 

Ripresa modesta e bassa inflazione

La maggior parte delle principali economie del mondo sviluppato e dei paesi emergenti cresceranno più rapidamente nel 2013 rispetto al 2012, ma si tratterà di un recupero relativamente tiepido.
L'inflazione non sarà un problema nel 2013 – per la maggior parte delle economie si prevede una discesa a livelli ancora più bassi - ma riteniamo che potrebbe ricominciare a salire prima di quanto comunemente si pensi. Le prospettive generali per l'Est Europa sono strettamente legate agli sviluppi nel resto del mondo.
La maggior parte delle economie nell’Europa dell’Est sono state indebolite sulla scia del rallentamento nell’Eurozona ma la crescita potrebbe aver già raggiunto i suoi livelli più bassi nella maggior parte dei Paesi. L'inflazione potrà calare anche ulteriormente, e nella maggior parte delle economie non vi è spazio per stimolare la crescita attraverso un allentamento monetario. La crescita media dovrebbe aumentare dal 2,7% del 2012 a poco sopra il 3% nel 2013. In questo contesto, le economie più deboli dovrebbero rimanere in recessione, mentre i più forti potranno sperimentare una crescita a due cifre.
Ci sono ancora molti rischi di ribasso per quanto riguarda l’economia globale e il sistema finanziario, ma la probabilità che questi tail risks si concretizzino è diminuita nel corso degli ultimi sei mesi.
Le risposte politiche, in particolare dalle maggiori banche centrali, e una prospettiva macro leggermente migliorata all’interno delle due economie più grandi del mondo - gli Stati Uniti e la Cina - forniscono un certo supporto.

 

Mercati - Ritorno alle origini

Riteniamo che nel 2013 i mercati finanziari saranno caratterizzati da due temi principali: in primo luogo, e forse principalmente, i mercati cominceranno di nuovo ad essere maggiormente guidati dai fondamentali. Come secondo tema si può indicare un una concatenazione di altri due fattori: uno stimolo massiccio da parte della Banca Centrale nel 2012 (che potrebbe anche essere più consistente nel 2013) dovrebbe spingere gli investitori a passare dalle obbligazioni alle azioni, mentre gli investitori potranno anche passare dai DM (mercati sviluppati) agli EM (mercati emergenti) alla ricerca di rischio / rendimento, venendo meno il tail risk.
L’effetto combinato di queste tendenze potrebbe essere l'inversione del "flight to safety" che ha caratterizzato gli anni di crisi. Potrebbero però verificarsi grandi differenze nei mercati.
I fondamentali macro, modelli di valutazione tecnica basati sul rapporto prezzo/utili, così come un’intuizione sulla scia della recente sottoperformance, suggeriscono che la Russia e la Cina potrebbero essere i vincitori relativi tra i mercati più grandi del 2013.

 

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