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12/10/2012
L'incertezza riguardo la volontà del prossimo governo di proseguire l'agenda di riforme economiche strutturali avviata dal governo di Mario Monti e il rischio significativo che l'economia italiana non cominci a riprendersi nella seconda metà del 2013 potrebbero peggiorare la situazione debitoria dell'Italia e portare Standard & Poor's a tagliarne il rating.
È quanto si legge in un report dell'agenzia. «Notiamo, in particolare, l'incertezza riguardo al fatto che la prossima coalizione di governo resti fedele all'agenda di riforme economiche avviata dall'attuale esecutivo», sottolinea Standard & Poor's.
L'agenzia di rating segnala inoltre che c'è «il rischio significativo che l'economia italiana possa non riprendersi nella seconda metà del 2013, ma continui a contrarsi».
Questo potrebbe tradursi in un mancato raggiungimento degli obiettivi fiscali, ma anche minare il supporto politico ed economico all'agenda di riforme, si legge nella nota.
«Se questi rischi si materializzeranno e si tradurranno in un peggioramento del peso del debito pubblico rispetto a quello che ci aspettiamo, potremmo abbassare il rating», è l'avvertimento.
L'agenzia di rating attualmente valuta il merito di credito dell'Italia con BBB+ e ha un outlook negativo.
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